Recchi: “La Ue cambi strategia o le telco rischiano di essere colonizzate”

Il presidente di Telecom Italia lancia l’allarme: “Servono regole certe e strategie industriali chiare”. E sull’offerta di Trujillo rimbalzata sulla stampa: “Mai avuto contatti. Per me non esiste”

Pubblicato il 01 Ott 2014

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L’Ue deve “cambiare sistema” nel suo approccio alle tlc o “rischiamo di essere colonizzati dall’estero”. E’ l’allarme lanciato dal presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi al Ft-Etno summit, chiedendo alla nuova Commissione Ue di “cambiare le regole con cui si gestiscono gli investimenti” perché “solo avendo strategie industriali chiare e regole certe” la situazione può evolvere.

“La nuova Commissione europea è una grande occasione per adattare il sistema di regolazione delle tlc alla tecnologia e al comportamento dei consumatori che oggi sono sempre più mobili, sempre più interessati a usare dati e contenuti – ha spiegato il manager – il sistema di regolazione europeo deve essere centrato sulla competizione per le tecnologie e non sul massimo ribasso dei prezzi”.

Commentando i rumors su Solomon Trujillo che starebbe preparando un’offerta per entrare nel gruppo di tlc italiano, Recchi ha chiarito che non c’è stato “nessun contatto”. “Non l’ho mai sentito. Non ci ha mai chiamato. Per me non esiste”, ha rimarcato.

“Telecom Italia è una società quotata – ha poi sottolineato Recchi – Qualsiasi investitore può acquistare azioni. Se si acquistano sarebbe un buon segno, vorrebbe dire che stiamo facendo un buon lavoro”.

Rispondendo invece alla domanda sui tempi della quotazione in Borsa delle torri italiani, si è limitato a un “no comment”.

Per Recchi l’aggiudicazione dell’asta per il 4G in Brasile è “un’ottima notizia”, ma con Oi, che non ha partecipato, “non c’è nessuna alleanza”.

“Ora vediamo come e quando darà origine a investimenti per lo sviluppo della tecnologia legata a quelle frequenze”, tenendo conto della non partecipazione di un operatore che genera quindi “una nuova dinamica di mercato”.

Sull’operazione con Fintech in Argetina, il manager ha ricordato: “Abbiamo dato mandato al management per vedere alcune condizioni, tenendo conto della situazione del paese, su come portare a compimento questa operazione, ancora in piedi, con un certo tempo limitato per definirlo”.

Secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, l’imprenditore Usa Solomon Trujillo che già in passato aveva mostrato interesse per la compagnia, starebbe raccogliendo capitali per lanciare un’offerta da 7,5 miliardi di euro (9,6 miliardi di dollari) su una quota di Telecom Italia. Trujillo avrebbe discusso il piano con alcuni consulenti finanziari e fondi sovrani; tra questi quelli del Qatar e di Abu Dhabi avrebbero espresso interesse. Trujillo però non avrebbe contattato il Cda del gruppo italiano in quanto il progetto non sarebbe ancora del tutto finanziato e perché vorrebbe essere sicuro di avere il sostegno del governo italiano prima di qualsiasi mossa.

Il piano chiamato “Adriano”, spiega Bloomberg, vorrebbe il 62enne Trujillo, già Ceo di Us West Communications, Orange e Telstra, sulla poltrona di amministratore delegato di Telecom Italia. L’investimento da 7,5 miliardi di euro sarebbe equivalente a quasi la metà dell’attuale valore di mercato dell’ex monopolista delle telecomunicazioni, che però al momento deve fare i conti con un indebitamento netto di 27,5 miliardi di euro. I dettagli finanziari dell’operazione non sono ancora stati resi noti ma, a detta delle indiscrezioni, il progetto potrebbe prendere la forma di un aumento di capitale o attuarsi mediante acquisto diretto di azioni Telecom sul mercato.

Il grosso dell’investimento sarebbe destinato alle reti di nuova generazione all’interno di un piano industriale al quale potrebbe partecipare anche Cassa Depositi e Prestiti.

Con 7,5 miliardi è possibile acquistare il 61,5% del capitale votante. La normativa italiana sull’Opa stabilisce che chi supera il 30% del capitale di una società quotata, deve lanciare un’offerta sul 100%

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