CONSIGLIO UE

Roaming zero, l’Italia propone un rinvio

Nella guerra tra operatori e Commissione Ue spunta la mediazione della presidenza italiana. Previsto un passaggio graduale al “roam like at home”. Ne discuteranno il 2 e 3 ottobre i ministri in Consiglio Ue. Neelie Kroes: “Buona base, ma manca un po’ di ambizione”. Giacomelli: “Nessun rinvio, indichiamo la necessità di fissare una data”

Pubblicato il 24 Set 2014

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La data fissata per la fine delle tariffe extra per le telefonate e l’Internet mobile in roaming torna in discussione. A prevederlo è la bozza di proposta della presidenza italiana dell’Unione europea, che va incontro alle richieste degli operatori tlc e di alcuni Paesi dell’Unione. L’orientamento sulla fine delle tariffe di roaming era già stato deciso dalla Commissione uscente e poi dal Parlamento il 15 aprile con le norme del “Connected continent”, che avevano stabilito che si mettesse fine al sovrapprezzo entro il 15 dicedmbre 2015. Il pacchetto, per diventare operativo, ha però ancora bisogno dell’approvazione in Consiglio Ue, dove approderà il 2 e 3 ottobre con le proposte di modifica della presidenza italiana, che saranno sottoposte ai ministri dei singoli stati per raccogliere eventuali suggerimenti o emendamenti.

La bozza di documento della presidenza italiana, anticipata oggi dal Financial Times, prevede una serie di “tutele” a proposito dell’introduzione del principio del “roam like at home”, che equipara il costo delle chiamate da ogni Paese Ue a quello che si sostiene normalmente sul mercato domestico. Nello specifico, gli utenti potrebbero trovarsi a vedersi garantito una “quota” di roaming allo stesso prezzo delle tariffe domestiche secondo un principio di “fair use“, oltre il quale gli operatori potranno aggiungere un costo extra per il servizio dall’estero. Il tempo di utilizzo della rete senza costi aggiuntivi dovrà essere stabilito sulla base della media delle connessioni broadband sul territorio dell’Ue. La proposta italiana inoltre prevederebbe un passaggio graduale dei prezzi fino a raggiungere il “roam like at home”. Il testo italiano precisa inoltre che, pur con la previsione di tali salvaguardie, “la data per l’introduzione del ‘roam like at home’ deve essere ancora decisa, e pone una questione politica significativa”.

“E’ solo una bozza di lavoro di sintesi con i partner europei che è appena cominciato e di cui viene data una lettura parziale – afferma in una nota Antonello Giacomelli, sottosegretario con delega alle Comunicazioni – per esempio, nella proposta della presidenza italiana non c’è nessun rinvio della fine del roaming al 2016 ed è anzi indicata la necessità difissare una data. Sulla net neutrality, poi – conclude Giacomelli – intendiamo costruire una posizione più avanzata, nell’interesse dei consumatori e non limitandoci all’enunciazione del principio”.

“Il testo della presidenza italiana ha tutti i mattoni necessari per spingere in avanti il mercato delle telecomunicazioni: la fine del roaming, la garanzia della neutralità della rete, più coooperazione sullo spettro e difesa dei consumatori – commenta Neelie Kroes, commissario uscente all’agenda Digitale – E’ carente di un po’ dell’ambizione del testo linenziato dalla Commissione – conclude – ma è una buona base su cui ricominciare a discutere”.

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