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Sblocca Italia, Pitruzzella: “Bene gli incentivi Tlc, cruciali i decreti attuativi”

Il presidente Antitrust plaude agli sgravi fiscali e alla semplificazione burocratica, ma avverte: “I provvedimenti del Mise tengano in considerazione la disciplina sugli aiuti di stato”

Pubblicato il 30 Set 2014

F.Me.

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Nel settore delle telecomunicazioni, “considerato il grave ritardo dell’Italia nel processo di digitalizzazione e nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale 2020, non possono che essere valutati con favore gli incentivi economici previsti nell’articolo 6, in via sperimentale, per la realizzazione di infrastrutture di rete fissa, atte a fornire servizi Internet a banda ultra larga”. Lo ha detto il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, nel corso di un’audizione sul decreto Sblocca Italia presso la commissione Ambiente della Camera.

Pitruzzella valuta positivamente la norma che appare finalizzata ad agevolare gli investimenti privati nelle aree a fallimento di mercato. “Pertanto – sottolinea – la stessa va a sostegno degli investimenti da attuare nell’ambito del Piano Nazionale Banda Ultra Larga, per lo sviluppo della banda ultra larga nelle aree territoriali afflitte da digital divide incapaci di attrarre sufficienti capitali privati”. Va valutata positivamente anche la neutralità tecnologica dei progetti ammessi, dato che il decreto non fa riferimento a una tecnologia particolare, ma a tutte le modalità di accesso, quindi su reti fisse, mobili,wifi e satellitari.

Inoltre, ancora l’articolo 6, prevede che siano ammessi ai benefici fiscali anche gli investimenti realizzabili nei Comuni con più di 50.000 abitanti, per lo sviluppo di reti infrastrutturali con connessioni superiori ai 100 Mbps, in aree tecnicamente non a fallimento di mercato: infatti, tali benefici sono accordati anche laddove sia già operativa una rete a banda ultra larga che non sia idonea a garantire a tutti gli ut enti potenziali una velocità di download pari almeno a 100 Mbps.

“In pratica, si tratta della situazione attuale di quasi tutte le città italiane – spiega Pitruzzella – Questa ultima previsione potrebbe implicare forme di contribuzione pubblica al finanziamento di investimenti, dando impulso alla realizzazione di r eti alternative. Ciò, oltre a favorire l’insorgere di una effettiva concorrenza nel mercato, certamente f aciliterebbe il raggiungimento di uno degli obiettivi dell’Agenda Digitale europea, consistente nel 50% di linee attive Internet con velocità di trasmissione dei dati superiori a 100 Mbps, entro i l 2020”.

Ma il numero uno dell’Antitrust evidenzia anche che l’attuazione concreta di tali disposizioni e le modalità con le quali saranno svolte le procedure per l’ammissione ai benefici saranno cruciali ai fini della tutela della concorrenza. “Sotto tale ultimo aspetto, occorrerà attendere la pubblicazione dei decreti ministeriali del Mise che stabiliranno “condizioni, criteri, modalità ed altre disposizioni attuative” inserite nel decreto, che dovranno anche essere compatibili con la normativa in materia di aiuti di stato.

Per quanto riguarda la parte dell’articolo 6 che semplifica il regime autorizzativo delle opere delle reti a banda larga mobile, allo scopo soprattutto di favorire lo sviluppo delle reti mobili Lte, Pitruzzella auspica l’estensione delle misure anche agli interventi riguardanti le altre reti di telecomunicazioni a banda larga (fisse,satellite, wifi).

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