Telecom Argentina, slitta al 25 settembre la cessione a Fintech

Lo annuncia una nota il gruppo italiano: immutati termini e condizioni del contratto. Il rinvio deciso in attesa del via libera del ministro alle Comunicazioni, Norberto Berner

Pubblicato il 02 Set 2014

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Telecom Italia ha prorogato al 25 settembre i termini per la cessione di Telecom Argentina. Lo dice una nota della società,confermando le indiscrezioni dei giorni scorsi, spiegando che l’accordo raggiunto ieri sera con Fintech mantiene immutati termini e condizioni del contratto di compravendita sottoscrito il 13 novembre dello scorso anno.

Secondo la stampa argentina il rinvio è legato al fatto che il ministro delle Comunicazioni, Norberto Berner, non ha deciso nulla sull’autorizzazione dell’operazione. L’imprenditore messicano David Martinez, che ha acquistato la partecipazione nel novembre scorso attraverso Fintech, ha dichiarato che non ha problemi a vendere il suo 40% in Cablevision se il governo lo considera un passo necessario per l’ingresso in Telecom, ha scritto la stampa argentina.

La cessione, per 960 milioni di dollari, fa parte del piano di dismissioni annunciato a fine dello scorso anno dall’Ad Telecom Italia Marco Patuano e finalizzato a ridurre il debito. A fine luglio si è dimesso l’Ad del gruppo argentino, Stefano De Angelis, espressione del gruppo italiano. La mossa segnalava che l’intesa, dopo oltre otto mesi di stallo, era vicina a una finalizzazione. Le dimissioni erano efficaci dal 13 agosto.

Si tratta del secondo slittamento dopo quello del 12 agosto quando, appunto, Telecom Italia e Fintech decisero di rimandare la finalizzazione dell’intesa al 1° settembre, lasciando immutate le condizioni contrattuali.

Il 14 novembre 2013 Telecom Italia annunciò di aver accettato, nella notte l’offerta di acquisto dell’intera partecipazione di controllo detenuta in Telecom Argentina, direttamente ed attraverso Telecom Italia International, Sofora Telecomunicaciones, Nortel Inversora e Tierra Argentea, avanzata dal gruppo Fintech per un importo complessivo di 960 milioni di dollari.

Nel dettaglio, di tale importo, 859,5 milioni di dollari saranno corrisposti per la cessione del 68% delle azioni ordinarie di Sofora di proprietà di Telecom Italia e di Telecom Italia International (750,8 milioni di dollari), di 15.533.834 azioni di classe B di Telecom Argentina, pari all’1,58% del capitale sociale, di proprietà di Tierra Argentea (61,2 milioni di dollari), di 2.351.752 American Depositary Shares, corrispondenti a 117.588 azioni preferite di classe B di Nortel, pari all’8% delle azioni preferite di classe B, di proprietà di Tierra Argentea (47,5 milioni di dollari).

Il rimanente importo di 100,5 milioni di dollari, spiegava la nota dello scorso novembre, sarà corrisposto a fronte di ulteriori pattuizioni correlate all’operazione, tra le quali la messa a disposizione delle società argentine di servizi tecnici di supporto per una durata massima di tre anni, la rinuncia e la modifica di alcuni diritti rivenienti dal patto parasociale relativo a Telecom Argentina, a favore del Gruppo Werthein, che rimarrà detentore del 32% delle azioni ordinarie di Sofora, nonché l’impegno dell’acquirente al pagamento dell’utile già accantonato per dividendi da Telecom Argentina, in caso di mancata distribuzione prima del closing.

Nell’ambito degli accordi, spiegava sempre la nota dello scorso novembre, è stata ottenuta una serie di garanzie per l’adempimento delle obbligazioni contrattuali dell’acquirente, compreso il pegno concesso da Fintech su un numero di American Depositary Shares, rappresentative di azioni preferite di classe B di Nortel, per un valore medio di mercato inizialmente di 100 milioni di dollari. “La vendita delle azioni detenute da Tierra Argentea è prevista – scriveva nel novembre 2013 Telecom Italia – entro l’esercizio corrente, mentre la vendita delle azioni di Sofora è sottoposta alla condizione sospensiva dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni amministrative”. Fintech, nella misura in cui ciò sia richiesto dalle norme vigenti, lancerà un’offerta pubblica sulle rimanenti azioni quotate di Nortel e Telecom Argentina.

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