TRIMESTRALE

Telecom Italia, conti al ribasso ma Patuano guarda al futuro con ottimismo

Nel primo trimestre utili a -39% e ricavi a -6,2%. L’Ebitda arretra del 5,7%. Cali a doppia cifra per Brasile e mobile. E cresce anche l’indebitamento. Ma nel 2014 l’andamento è in risalita. L’Ad: “Progressiva accelerazione della ripresa anno su anno”

Pubblicato il 13 Mag 2014

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Conti al ribasso per Telecom Italia nel primo trimestre ma la compagnia guarda la futuro con ottimismo, focalizzando l’attenzione sugli investimenti ultrabroadband in linea con quanto previsto dal Piano industriale 2014-2016.

Entrando nel dettaglio dei conti l’utile netto scende a 222 milioni di euro dai 364 milioni del primo trimestre 2013 (-39%). I ricavi sono scesi del 6,2% in termini organici a 5,188 miliardi di euro e l’ebitda arretra del 5,7% a 2,2 miliardi di euro. L’indebitamento finanziario netto rettificato di Telecom si attesta a 27,529 miliardi di euro nel primo trimestre, in rialzo di 722 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2013 (in quanto risente della usuale dinamica della generazione operativa del flusso di cassa) e in calo di 1,2 miliardi di euro rispetto al 31 marzo 2013.

I ricavi nel primo trimestre 2014 ammontano a 5.188 milioni di euro, in calo dell’11,9% rispetto ai 5.889 milioni di euro del primo trimestre 2013 (-701 milioni di euro). In termini di variazione organica, calcolata escludendo l’effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, i ricavi consolidati sono in riduzione del 6,2% (-340 milioni di euro). Gli investimenti industriali nel primo trimestre 2014 sono pari a 684 milioni di euro, con un decremento di 82 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2013. Il personale del Gruppo al 31 marzo 2014, escludendo le 16.518 unità relative alle Discontinued Operations, è pari a 65.613 unità, di cui 53.083 in Italia (65.623 unità al 31 dicembre 2013, di cui 53.155 in Italia).

Per l’anno in corso Telecom nota che “il mercato delle telecomunicazioni continua ad essere caratterizzato da una flessione dei servizi tradizionali (accesso e voce) a fronte di un incremento dei servizi innovativi (broadband e servizi broadband enabled)”; per cui “si prevede che l’effetto combinato di questi fenomeni determini una ulteriore flessione complessiva del mercato domestico, comunque più contenuta rispetto a quella osservata nel 2013, ed una crescita del mercato Brasile. In tale contesto, il Gruppo Telecom Italia, come annunciato nel Piano 2014 – 2016, continuerà a difendere le proprie market share, ad investire nello sviluppo delle infrastrutture, con una forte accelerazione degli investimenti innovativi destinati in particolare all’Ultra Broadband, per sostenere i ricavi da servizi tradizionali e promuovere la crescita dei ricavi da servizi innovativi, nel rispetto delle proprie politiche finanziarie. Al contempo, il Gruppo Telecom Italia proseguirà il percorso di trasformazione ed efficientamento dei processi industriali con l’obiettivo di una riduzione strutturale dei “running cost” anche attraverso il delayering e la semplificazione delle piattaforme”.

In merito alla maxi multa dell‘Antitrust Telecom precisa, dopo che i Tar ha respinto il riscorso, “che le passività già stanziate nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 coprono l’intero importo delle due sanzioni comminate dall’Autorità”.

“Abbiamo accelerato gli investimenti in nuove tecnologie rafforzando la nostra leadership nella copertura ultrabroadband mobile e fissa – spiega l’Ad Marco Patuano – Non abbiamo con ciò perso di focus sulla disciplina finanziaria mediante importanti programmi di efficienza sia sui costi sia sui Capex tradizionali – La nostra offerta sta uscendo dalle logiche di una concorrenza basata sui prezzi per rilanciare una competizione basata su qualità e innovazione. Grazie a ciò potremo far leva sulle nostre infrastrutture distintive che stiamo costruendo, mettendo a frutto un vantaggio competitivo di lungo termine. L’accordo sui contenuti raggiunto con Sky, pur entrando a pieno regime progressivamente, ci permette di offrire da subito ai nostri clienti offerte premium, a partire dalla trasmissione della Coppa del Mondo di calcio sul mobile – sottolinea Patuano -. Anche in Brasile, il nostro focus si mantiene sulla qualità e sugli investimenti. I nostri risultati devono essere interpretati considerando anche la revisione delle tariffe di terminazione mobile, fenomeno che ben conosciamo per averlo affrontato in Italia. Al netto di questo effetto regolatorio, il fatturato dei servizi mobili cresce di quasi 5 punti percentuali in un mercato altamente competitivo. Un risultato certamente considerevole”.

“Siamo quindi complessivamente in linea con i nostri piani ed i nostri target, che vedono una progressiva accelerazione della ripresa anno su anno”, sottolinea Patuano.

Entrando nel dettaglio delle business unit, la Domestic ha fatto registrare ricavi pari a 3.728 milioni di euro (4.066 milioni di euro nel primo trimestre 2013), si riducono dell’8,3% sia in termini reported sia in termini organici.

“In uno scenario congiunturale che, seppur in leggero miglioramento, continua a presentare una strutturale debolezza ed in un contesto di mercato che ancora risente del trascinamento della discesa dei prezzi, derivante dell’accesa competizione che ha caratterizzato l’anno precedente (in particolare sul Mobile nella prima parte dell’esercizio) – puntualizza la nota di TI – la performance del primo trimestre 2014, in termini di variazione rispetto al primo trimestre 2013, presenta una riduzione dell’8,3%, pressoché in linea con l’ultimo trimestre del 2013 (-8,1%) e in recupero rispetto all’intero esercizio 2013 (-9,5%). La variazione organica dei ricavi registra un decremento dell’ 8,3% (-336 milioni di euro) ed è calcolata escludendo l’effetto delle variazioni dei cambi per 2 milioni di euro relative a International Wholesale”.

I ricavi Core Domestic sono pari a 3.469 milioni di euro e si riducono del 9,5% (3.832 milioni di euro nei primi tre mesi del 2013).

Relativamente ai segmenti di mercato il Consumer ha fatto registrare i ricavi del primo trimestre 2014 del segmento Consumer sono complessivamente pari a 1.749 milioni di euro, con una riduzione di 231 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2013 (-11,7%). La diminuzione dei ricavi è principalmente attribuibile ai ricavi da servizi Mobile (-152 milioni di euro, pari a -16,9%), in particolare su servizi tradizionali voce (-129 milioni di euro) e messaging (-38 milioni di euro), solo in parte compensata dalla costante crescita dell’internet mobile Browsing (+17 milioni di euro, pari a +11,4% rispetto ai primi tre mesi del 2013). Tale contrazione si registra a seguito della riduzione di Arpu (trascinata dalla forte pressione sui prezzi che ha caratterizzato il mercato nel 2013), pur in presenza di un miglioramento della performance competitiva con progressiva stabilizzazione della customer base e della quota di mercato.

Anche il Fisso presenta una diminuzione rispetto al primo trimestre del 2013 (-63 milioni di euro, -6,2%) interamente attribuibile alla contrazione dei ricavi fonia (-69 milioni di euro, a seguito della riduzione di clienti e della contrazione dello usage di traffico), solo marginalmente compensata da maggiori ricavi Broadband per 6 milioni di euro, grazie alla buona tenuta della market share ed al positivo andamento dell’Arpu, sostenuto dalla maggiore incidenza dei clienti con offerte bundle/flat o soluzioni Internet Plus, come Superinternet o Fibra.

I ricavi del segmento Business sono pari a 1.202 milioni di euro con una riduzione di 103 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2013 (-7,9%). La flessione riguarda interamente i ricavi da servizi (-122 milioni di euro), di cui -42 milioni di euro sul Mobile (-12,1%) e -83 milioni di euro sul Fisso (-9,0%). In particolare sul Mobile, nonostante l’efficacia delle azioni di difesa e sviluppo della customer base (che presenta infatti una crescita del 7,5%), si conferma una contrazione di fatturato sui servizi tradizionali voce e messaging (-54 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013), attribuibile ad una dinamica di riposizionamento dei clienti su formule di offerta bundle a minor livello complessivo di Arpu.

Seppur con segnali di ripresa, sul Fisso continua ad influire l’effetto del raffreddamento della domanda dovuto al negativo contesto congiunturale e la contrazione dei prezzi sempre sui servizi tradizionali voce e dati; il segmento National Wholesale presenta nel primo trimestre 2014 ricavi pari a 461 milioni di euro, con una riduzione rispetto al corrispondente periodo del 2013 di 38 milioni di euro (-7,6%). La flessione è prevalentemente attribuibile alle dinamiche regolatorie di riduzione dei prezzi su accesso Ull, Bitstream, Wholesale Line Rental e su terminazione.

I ricavi del primo trimestre 2014 di International Wholesale sono pari a 301 milioni di euro, in aumento di 18 milioni di euro (+6,4%) rispetto al corrispondente periodo del 2013.

L’incremento, correlato ai maggiori volumi di traffico raccolto, riguarda prevalentemente i servizi Fonia (+22 milioni di euro, +11,2%). Risultano invece in contrazione i ricavi per i servizi IP/Data (-4 milioni di euro, -5,9%), per effetto dello scenario sempre più competitivo, e conseguentemente della relativa contrazione dei prezzi, che caratterizza questo mercato. Risulta inoltre in leggera flessione anche il segmento di business dedicato alle società multinazionali (-2 milioni di euro pari a -11,5%).

L’Ebitda della Business Unit Domestic nel primo trimestre 2014 è pari a 1.792 milioni di euro e registra una riduzione di 161 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2013 (-8,2%, di cui -1,6 punti percentuali attribuibili alla citata diversa classificazione dei costi di sussidio al cliente per l’acquisto dei terminali), con un’incidenza sui ricavi pari al 48,1%, in leggero recupero rispetto al 2013 (+0,1 punti percentuali). Sul risultato incidono principalmente la contrazione dei ricavi da servizi (-341 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2013), solo in parte recuperata grazie alle azioni di efficienza ottenute attraverso un selettivo controllo e contenimento dei costi operativi. Come già segnalato con riguardo all’andamento dei ricavi, anche a livello di Ebitda si conferma nel primo trimestre 2014 il trend di recupero di performance operativa già osservato nella seconda metà dell’esercizio 2013. La variazione organica dell’Ebitda registra un decremento dell’ 8,2% (-160 milioni di euro), calcolato escludendo l’effetto delle variazioni dei cambi per 1 milione di euro di International Wholesale.

L’Ebit della Business Unit Domestic nel primo trimestre 2014 è pari a 990 milioni di euro, con una riduzione di 83 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013 (1.073 milioni di euro), con un’incidenza sui ricavi del 26,6%, in miglioramento di 0,2 punti percentuali rispetto al margine del 26,4% del primo trimestre 2013. L’andamento recepisce la variazione dell’Ebitda precedentemente illustrata, parzialmente compensata dalla riduzione degli ammortamenti per 47 milioni di euro e dalla plusvalenza, pari a circa 38 milioni di euro, derivante dalla cessione da parte di Telecom Italia spa. di un immobile di proprietà sito in Milano, per un corrispettivo di 75 milioni di euro.

L’Ebit organico del primo trimestre 2014 – calcolato escludendo l’effetto delle variazioni dei cambi pari a -1 milione di euro, relativo a International Wholesale – evidenzia una variazione negativa di 82 milioni di euro (-7,6%) rispetto al primo trimestre 2013, con un’incidenza sui ricavi del 26,6% (26,4% nel primo trimestre 2013).

I ricavi del gruppo Tim Brasil nel primo trimestre 2014 sono pari a 4.702 milioni di reais, sostanzialmente in linea rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2013 (-0,2%). I ricavi da servizi si attestano a 4.099 milioni di reais, in crescita di 12 milioni di reais rispetto ai 4.087 milioni di reais dello stesso periodo del 2013 (+0,3%); i ricavi da vendita di prodotti si riducono da 624 milioni di reais del primo trimestre del 2013 a 603 milioni di reais del primo trimestre 2014 (-3,4%), con una contrazione dell’8,2% dei volumi venduti rispetto allo stesso periodo del 2013.

L’Arpu mobile del primo trimestre 2014 è pari a 18,0 reais a fronte dei 18,5 reais dell’analogo periodo del 2013 (-2,7%). Il dato risente della riduzione delle tariffe di terminazione seguita a due manovre regolatorie (rispettivamente ad aprile 2013 e fine febbraio 2014). Al netto di tale componente l’Arpu del periodo presenta un trend in crescita, sostenuto principalmente dallo sviluppo dei servizi dati innovativi (browsing e Vas content).

Le linee complessive al 31 marzo 2014 sono pari a 73,9 milioni, in crescita dello 0,6% rispetto al 31 dicembre 2013, corrispondenti a una market share sulle linee del 27%.

L’Ebitda, pari a 1.316 milioni di reais, è superiore di 95 milioni di reais rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2013 (+7,8%). L’incremento è sostenuto essenzialmente dai minori costi per acquisti di materie e servizi, parzialmente controbilanciato dai maggiori costi del personale e altri costi operativi. L’Ebitda margin è pari al 28,0%, superiore di 2,1 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2013.

L’Ebit è pari a 588 milioni di reais con un miglioramento di 36 milioni di reais rispetto al primo trimestre 2013. Tale risultato è attribuibile alla maggior contribuzione dell’Ebitda, parzialmente controbilanciata dall’aumento degli ammortamenti per 60 milioni di reais (728 milioni di reais nel primo trimestre 2014 rispetto a 668 milioni di reais nel primo trimestre 2013).

Secondo le slide diffuse per la call con gli analisti, Telecom Italia prevede che le offerte non vincolanti per la cessione delle torri in Brasile arrivino entro fine maggio. La cessione riguarda gli elementi infrastrutturali, mentre la parte tecnologica necessaria per la trasmissione di dati e voce rimarrà di proprietà della controllata brasiliana. Le slide parlano di “un elevato livello di interesse, sia da parte di investitori finanziari e strategici”.

“Stiamo registrando un elevato interesse, abbiamo già nominato i nostri consulenti finaziariari”, ha detto il Cfo Piergiorgio Peluso. Interesse che deriva dal fatto che “il portafoglio torri Tim Brasil ha la possibilità di essere cogestito”.

Per quanto riguarda “il processo di cessioni delle torri in Italia verrà avviato nella seconda parte dell’anno”, a partire da giugno, ha annunciato poi Peluso. Relativamente all’integrazione dei multiplex tra TI Media e L’Espresso, il Cfo ha poi dichiarato che la società ha posto in atto un processo per identificare gli investitori interessati alla nuova società e questo step si concluderà entro fine anno.

Telecom Italia non intende fornire target per il 2014, mentre ribadisce gli obiettivi triennali indicati nel piano industriale presentato a novembre 2013. “Possiamo dire che siamo sulla strada (per raggiungere gli obiettivi al 2016), possiamo ribadire, ma non intendiamo dare indicazioni sul 2014”, ha detto Peluso. “Siamo in una fase di grande trasformazione nel settore”, ha aggiunto. “Il piano é un lavoro che dura tre anni, un progetto di tre anni, non ci sono obiettivi al 2014”.

Il piano prevede al 2016: ricavi stabili con il mercato domestico che cala “low single digit” e quello brasiliano che sale “mid single digit”; Ebitda stabile con la stessa dinamica dei ricavi sui diversi mercati; Capex inferiore a 14 miliardi; debito netto su Ebitda a circa 2,1. Sull’indebitamento finanziario netto “abbiamo un significato impatto del capitale circolante rispetto al precedente trimestre”, ha poi spiegato.

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