IL CDA

Telecom Italia, Telco pronta a dare battaglia in assemblea

Domani la holding voterà contro la proposta di revoca avanzata da Findim. Proposti i nomi di Angelo Tantazzi e Stefania Bariatti a integrazione del cda di TI. Sei i nomi da votare nel caso passi la revoca del board. Da Telefonica nessun candidato

Pubblicato il 19 Dic 2013

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Telco voterà contro la proposta di revoca dell’attuale Cda di Telecom Italia avanzata dal socio Findim. La decisione è stata formalizzata dal cda che si è riunito oggi che ha deliberato “per il caso in cui l’assemblea non approvi la revoca dell’attuale consiglio di amministrazione di Telecom Italia di proporre e votare per due candidati alla nomina di consiglieri di amministrazione per l’integrazione del consiglio di amministrazione di Telecom Italia: Stefania Bariatti e Angelo Tantazzi”.

Per il caso in cui l’assemblea approvi, invece, la revoca dell’attuale consiglio di amministrazione di Telecom Italia, Telco ha deviso “di votare a favore di un nuovo consiglio di amministrazione composto da 15 membri; di votare a favore della propria lista, presentata in data 25 novembre 2013, ridottasi a 2 membri essendo stata comunicata l’indisponibilità di Julio Linares; per l’ipotesi in cui tutti i candidati presenti nelle due liste finora presentate vengano eletti, di proporre – e votare per – 6 ulteriori candidati ai fini della votazione che verrebbe assunta ai sensi e per gli effetti di cui al paragrafo 9.8 dello statuto sociale di Telecom Italia: Gabriele Burgio, Paolo Fumagalli, Mario Notari, Francesco Profumo, Angelo Tantazzi e Giorgio Valerio. I predetti candidati si sono dichiarati tutti indipendenti.

Telco ha inoltre deciso di proporre – e votare – che la durata del nuovo consiglio di amministrazione sia fissata in tre esercizi e pertanto scada con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015 – così some proposto anche da Marco Fossati – e di proporre e votare che il compenso annuo complessivamente attribuito al nuovo consiglio di amministrazione di Telecom Italia sia di 2.200.000, rapportato a 15 consiglieri. In pratica ogni consigliere Telco verrà retribuito con oltre 146mila euro l’anno.

I rappresentanti di Telefonica nel consiglio di amministrazione di Telco non hanno proposto alcun nominativo per il consiglio di amministrazione di Telecom Italia e si sono astenuti nelle deliberazioni relative a tutti i candidati sopra indicati.

Infine si è deciso di votare a favore delle proposte sottoposte all’approvazione dell’assemblea straordinaria dal consiglio di amministrazione di Telecom Italia.

Asati invece voterà per la revoca. “Voteremo per la decadenza di questo consiglio di amministrazione che ha fatto solo gli interessi di Telefonica, il peggior partner per Telecom Italia, contro il convertendo e contro l’eliminazione del valore nominale delle azioni”, dice il presidente Franco Lombardi. Asati condivide la linea di Fossati perché “dopo tanti anni in cui noi piccoli azionisti con quote dell’0,5% del capitale, oggi sensibilmente aumentate all’1%, abbiamo denunciato in tutte le assemblee il conflitto di interessi dei soci Telco, ora tramite la convocazione di questa assemblea possiamo affermare che l’era delle scatole cinesi è finita non solo per Telecom Italia ma per tutte le aziende in Italia grazie proprio a questa vicenda”.

Intanto per domani i sindacati hanno organizzato un presidio a Rozzano dove si svolgerà l’assemblea di Telecom Italia. Le sigle sindacali vogliono “garanzie sul futuro industriale del gruppo Telecom e sulle prospettive occupazionali” dell’azienda e chiedono al governo di convocare “un tavolo di confronto con Telefonica e le parti sociali”. “Il 20 dicembre come Rsu di Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom Uil, insieme alle Segreterie regionali, presidieremo con manifestazione la sede di Rozzano, dove si svolgerà l’assemblea degli azionisti Telecom”, si legge nel comunicato. In merito al dibattito politico, i sindacati chiedono “al governo di modificare l’attuale legge sull’opa sulla base dell’ordine del giorno Mucchetti-Matteoli“. “Se tutto ciò non avverrà siamo pronti alla mobilitazione generale di tutti i lavoratori del gruppo”, concludono.

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