La telefonia in Italia sta vivendo una fase di profonda trasformazione tecnologica e sociale. Negli ultimi dieci anni, gli utenti hanno ridotto drasticamente l’uso dei tradizionali servizi voce e sms, spostando l’attenzione verso la connettività dati, in particolare su smartphone. Un’indagine condotta da Assium, l’associazione degli utility manager italiani, su dati ufficiali AgCom, ha analizzato il decennio 2014-2024, rivelando un forte calo della spesa per telefonia fissa e mobile, accompagnato da un’esplosione senza precedenti del traffico dati.
Secondo l’analisi di Assium, infatti, la spesa complessiva degli italiani per i servizi telefonici è scesa dai 26,2 miliardi di euro del 2014 ai 22,6 miliardi previsti per il 2024, facendo registrare un calo complessivo del 13,6%. Tuttavia, all’interno di questa tendenza generale, si evidenzia un forte divario tra fisso e mobile: la telefonia mobile vede la spesa contrarsi del 27,9%, mentre la telefonia fissa resta sostanzialmente stabile.
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Addio sms e meno telefonate: così cambiano le abitudini
Uno dei cambiamenti più evidenti riguarda il traffico voce e gli sms su rete mobile. Se nel 2014 gli italiani parlavano al telefono per un totale di 165,7 miliardi di minuti annui, oggi quel numero è sceso a 132,63 miliardi, pari al 20% in meno. Ancora più netto è il crollo degli SMS: nel 2014 ogni italiano inviava in media 42,4 messaggi al mese, mentre oggi ne manda appena 4,1. Complessivamente, il traffico sms è passato dai 46,5 miliardi di messaggi totali nel 2014 a soli 3,9 miliardi nel 2024, confermando la quasi totale scomparsa di questo strumento.
Questo fenomeno è stato determinato principalmente dalla diffusione capillare di app di messaggistica come WhatsApp, Telegram e Messenger, che basano tutta la comunicazione sul traffico dati e hanno reso gli sms obsoleti.
Traffico dati mobile: una crescita senza precedenti
Il vero protagonista della nuova era della telefonia è il traffico dati su smartphone, letteralmente esploso negli ultimi dieci anni. Nel 2014 il consumo medio mensile per utente era di appena 1,06 gigabyte, mentre nel 2024 questo valore raggiunge i 25 gigabyte, con un incremento straordinario del 2.258%.
Un risultato reso possibile anche dalla rapida diffusione delle reti mobili ad alta velocità, in particolare grazie allo sviluppo delle infrastrutture di banda ultralarga (approfondisci qui), che hanno sostenuto l’uso sempre più diffuso di contenuti video, piattaforme streaming, cloud computing e servizi digitali avanzati.
Non a caso, anche il numero di sim dedicate esclusivamente ai dati è cresciuto significativamente: erano 40,22 milioni nel 2014 e sono diventate 58,85 milioni nel 2024.
Telefonia fissa: stabili i costi, ma il traffico voce è quasi sparito
Nel settore della telefonia fissa, la spesa degli italiani è rimasta stabile nel decennio, passando da 12,7 miliardi del 2014 a 12,9 miliardi nel 2024. Tuttavia, se la spesa non è cambiata significativamente, il traffico voce è crollato vertiginosamente: da 5,2 miliardi di minuti nel 2014 si è passati a soli 0,7 miliardi nel 2024, un calo impressionante del 85,9%.
A compensare questa caduta verticale è stata la spesa per i dati fissi, che nello stesso periodo è salita dai 5,1 miliardi di euro a ben 10,8 miliardi (+110%). Un dato che riflette l’importanza crescente della connettività domestica, utilizzata per lavoro, didattica a distanza e intrattenimento digitale.
Criticità del mercato: ancora poca concorrenza e troppi disservizi
Nonostante l’innovazione tecnologica e l’ingresso di nuovi operatori, il mercato della telefonia italiana continua a presentare forti criticità. L’81% del settore mobile rimane infatti concentrato nelle mani dei tre principali gestori, limitando la reale mobilità degli utenti e la possibilità di ulteriori risparmi.
Secondo Assium, inoltre, persistono numerosi disservizi che penalizzano i consumatori. Le principali segnalazioni ad AgCom riguardano interruzioni di servizio (17,5%), addebiti non riconosciuti (13,7%), problemi nel cambio operatore (11,8%) e la continua piaga del telemarketing aggressivo (10,7%).
Il ruolo strategico degli utility manager
Federico Bevilacqua, presidente di Assium, sottolinea come l’evoluzione tecnologica abbia profondamente modificato l’approccio dei consumatori alla telefonia. “Sempre meno telefonate in favore di servizi di messaggistica e social network, che hanno rivoluzionato le comunicazioni – ha spiegato Bevilacqua –. Anche le tariffe hanno subito una costante riduzione nel tempo, ma il mercato rimane concentrato in poche mani”.
Per Assium, una migliore mobilità degli utenti e una maggiore diffusione di informazioni presso i consumatori potrebbe portare ulteriori benefici economici alle famiglie. “In tale contesto – ha concluso Bevilacqua – la figura dell’utility manager diventa fondamentale per orientare gli utenti verso le migliori offerte sulla base delle esigenze individuali, assistendoli anche nella gestione dei rapporti con i gestori telefonici”.
Uno scenario futuro tra innovazione e consapevolezza
La trasformazione della telefonia in Italia sembra dunque destinata a proseguire in direzione sempre più netta verso l’utilizzo intensivo dei dati. Questa evoluzione pone nuove sfide agli operatori, chiamati a investire sempre più su reti ad alta capacità e su un’offerta chiara e trasparente, che favorisca una maggiore concorrenza e mobilità degli utenti.
Allo stesso tempo, diventa sempre più importante il ruolo di intermediari specializzati come gli utility manager, capaci di fornire consulenze puntuali e indipendenti, fondamentali per garantire risparmi e un uso consapevole dei servizi digitali.