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Tim, Ongaro: “Il delayering farà scuola, è la via per recuperare valore”

Il Chief Strategy & Business Development Officer: “Le telco sono di fronte a un percorso obbligato, bisogna individuare i business model vincenti e specializzarsi su singole componenti per recuperare risorse da investire in innovazione e sviluppo”

Pubblicato il 12 Dic 2023

ongaro tim
Servizi innovativi, infrastrutture, competenze e sostenibilità sono le leve su cui spinge la “nuova” Tim per sostenere lo sforzo di evoluzione digitale e green dell’Italia. Come ha indicato Claudio Ongaro, Chief Strategy & Business Development Officer di Tim, in occasione dell’edizione di fine anno di Telco per l’Italia, “Siamo concentrati senz’altro sui servizi e sulle tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, ma continueremo anche ad insistere sulle leve caratteristiche di un operatore telecom, come l’infrastruttura abilitante e il 5G. E poi le competenze, da sempre un tratto distintivo di Tim, la presenza sul territorio e la sostenibilità.

Le leve strategiche di Tim: 5G, competenze e sostenibilità

Sulle infrastrutture Ongaro ha sottolineato, in particolare, che il 5G standalone “porta veramente una differenziazione e benefici nell’accesso”. Ma Tim punterà anche sulle infrastrutture per il public cloud, che sono abilitanti per la trasformazione digitale, nonché sulle piattaforme di servizio.

Quanto alle competenze interne, “continuano ad evolvere in azienda sui temi della digitalizzazione, dal cloud agli analytics all’Ai, le tecnologie base del futuro su cui si costruiscono l’efficienza dei processi e i nuovi servizi”.

Altra leva evidenziata da Ongaro è il presidio di mercato: “Siamo un operatore territoriale e distribuito, serviamo sia le imprese che la PA con servizi end-to-end”.

E poi c’è anche il focus sulla sostenibilità, dettato non solo dal fatto che le telecomunicazioni sono uno dei settori più energivori, ma anche dalla consapevolezza che “la transizione digitale e green è una grande opportunità per ripensare i processi rendendoli nativamente più produttivi, efficienti e sostenibili”.

Delayering, nuovo modello di innovazione per le telco

Il settore delle Tlc è, notoriamente, in crisi e il modello di innovazione deve cambiare. La trasformazione di Tim potrebbe rappresentare una nuova via, ha affermato Ongaro. L’industria delle telco è impegnata a fare investimenti infrastrutturali (in particolare nell’Ftth e nel 5G) ormai insostenibili, a tassi di circa il 25% dei ricavi totali. D’altra parte il traffico dati cresce a doppia cifra da anni ma non porta ricavi incrementali, sia per la guerra sui prezzi, sia per il mancato consolidamento che non permette le economie di scala, sia per il set di regole che non è più adeguato alle condizioni di mercato, inclusa la presenza degli Over the top.

In questo scenario, “si è creato un collo di bottiglia e non ci sono più risorse da mettere nell’innovazione”, ha detto Ongaro. “Le telco sono di fronte a un percorso obbligato: infrastrutture e consolidamento. Il delayering che sta facendo Tim è proprio questo: individuare i modelli di business della filiera e specializzarsi sulle singole componenti per recuperare risorse da investire in innovazione e sviluppo. Ogni azienda è diversa, ma è una possibile via da seguire”.

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