Tim, sarà Torino la città pilota dei piani 5G

Successo per i test della tecnologia Virtual Radio Access Network. Nel capoluogo piemontese 3mila utenti “connessi” entro il 2018 alle reti di nuova generazione

Pubblicato il 21 Dic 2016

Andrea Frollà

torino-161221152712

Sarà Torino la prima città dove Tim sperimenterà la propria rete 5G. La compagnia italiana, per voce del presidente Giuseppe Recchi, aveva annunciato durante il 5G Global Summit svoltosi a inizio novembre la copertura di una “grande città del Nord entro il 2020”. A svelarne l’entità è stata Chiara Appendino, sindaco di Torino, che in un tweet ha scritto: “Torino sarà la prima Città in Italia a sperimentare la rete 5G grazie a un accordo siglato da Tim e l’Assessora Pisano SmartCity”.

#Torino sarà la prima Città in Italia a sperimentare la rete 5G grazie a un accordo siglato da @TIM_Official e l’Assessora Pisano#SmartCity pic.twitter.com/KWNrMHrDJt

— Chiara Appendino (@c_appendino) 20 dicembre 2016

L’annuncio di Appendino segue il protocollo d’intesa fra Città e Tim, approvato dalla giunta comunale, il qual prevede che entro il 2018 possano usufruire di questa rete 3mila utenti. Successivamente la società realizzerà la prima rete commerciale 5G. Illustrando la delibera, l’assessora all’Innovazione e Smart City del Comune di Torino, Paola Pisano, ha parlato di “un’importante opportunità per una città che vuole continuare ad essere un territorio aperto all’innovazione, anche e soprattutto attraverso iniziative economiche e produttive ad alto contenuto tecnologico”.

La scelta della città pilota dei progetti 5G della telco è dunque ricaduta sul capoluogo piemontese tutt’altro che casualmente. È infatti a Torino che Tim ha testato con successo la tecnologia Virtual Radio Access Network (vRAN), sviluppata in collaborazione con Altiostar, che segna un ulteriore passo nel percorso verso la realizzazione delle reti di quinta generazione per rispondere alla crescente domanda di banda ultra larga in mobilità.

La nuova architettura oggi in campo a Saluzzo, spiega la compagnia, “rappresenta un’importante trasformazione della rete di accesso mobile consentendo di sfruttare al meglio le funzionalità di Lte advanced tramite il coordinamento dei segnali provenienti dai siti rabiobase diversi, grazie ad una infrastruttura centralizzata e virtualizzata”.

I test condotti a Torino sono serviti a confermare la maturità della soluzione e i benefici attesi in termini di miglioramento delle performance e della qualità del servizio offerto. All’interno di questa iniziativa è stato installato a Torino, ad oltre 60 chilometri di distanza dai siti radiobase di Saluzzo, un server virtuale che monitora la capacità di coordinare nodi radio anche a distanze significative, senza impatti di collegamento e di performance sulla rete.

Follow @andreafrolla

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 4