L'EDITORIALE

Tlc e consolidamento, Europa giano bifronte

L’Antitrust apre un’indagine sulla joint venture Orange-MasMovil in Spagna. Tre operatori non garantiscono la concorrenza? La stessa decisione fu presa in passato a seguito della fusione fra Wind e Tre che comportò lo sbarco di Iliad sul mercato italiano. Operazione di cui si sta pagando carissimo il prezzo. Sarebbe un paradosso bissare l’errore

Pubblicato il 04 Apr 2023

giano

La joint venture fra Orange e MasMovil in Spagna finisce nel mirino dell’Antitrust Ue. L’Autorità teme una riduzione della concorrenza nel Paese – in cui sono attivi 4 operatori di Tlc (gli altri due sono Telefonica e Vodafone) – per quel che riguarda la fornitura al dettaglio di servizi a banda larga mobili e fissi e di pacchetti multiple-play.

La doppia faccia dell’Europa

Dunque mentre l’Europa si interroga da un lato sulla necessita di un consolidamento, considerata dai più l’unica via per consentire il “salvataggio” di molte telco alla prova di margini risicati e di una guerra sui prezzi che non accenna a diminuire, la stessa Europa in nome della concorrenza frena sulle fusioni. Un vero e proprio giano bifronte. Non sono bastati gli errori del passato e le nubi che si stagliano sul futuro per un cambio di passo significativo.

L’errore WindTre-Iliad

Il caso italiano ha fatto scuola, non per le istituzioni europee però a quanto pare. La fusione fra Wind e Tre fu vincolata a suo tempo al ripristino della situazione originaria: 4 operatori erano considerati il numero perfetto per una “sana” concorrenza. E da lì lo sbarco di Iliad sul mercato italiano. Nel frattempo gli operatori mobili da noi sono diventati addirittura 5, a seguito della licenza ottenuta da Fastweb. Un unicum praticamente a livello mondiale. Secondo l’Antitrust il “matrimonio” fra Orange e MasMovil – che ridurrebbe a tre gli operatori nazionali – è da indagare. Eppure la Spagna, insieme con l’Italia, è uno dei Paesi più in difficoltà tant’è che Vodafone ha indicato proprio questi due Paesi fra quelli in cui si rende necessario un “ridimensionamento” delle attività.

Il doppio asse Vodafone-Fastweb e Iliad-Tim

A proposito di Vodafone risale a un anno fa il tentativo di scalata da parte di Iliad, andato a monte. Ma l’operatore francese non demorde e starebbe ora puntando a ServCo, la società in cui confluiranno le attività mobili di Tim a seguito del piano di societarizzazione e scorporo portato avanti dall’Ad Pietro Labriola nell’ambito del piano industriale. E inizia a girare voce di una “convergenza” fra Vodafone e Fastweb. Il dossier Orange-MasMovil rappresenta una cartina di tornasole importante ai fini dell’evoluzione del mercato e dello scenario. Se la joint venture non dovesse essere approvata come si potrà procede con operazioni analoghe in altri Paesi a partire dall’Italia?

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