LO SCENARIO

Tlc mobili, la rete Fastweb per il debutto di Sky. Riflettori sulle mosse di Vodafone

La media company ha il 3,6% di marketshare nella banda larga fissa e punta a farsi strada anche nel mobile: via all’offerta Sky Mobile. Intanto nel nostro Paese resta alta l’attenzione su una riorganizzazione del mercato. L’opzione Vodafone-Iliad resta la più accreditata ma non è da escludersi un take over su Fastweb. Guindani e Renna a Telco per l’Italia il 12 dicembre

Pubblicato il 28 Nov 2023

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Sky punta a un ruolo sempre più forte nel mercato delle Tlc italiane. E dopo il debutto nella banda ultralarga fissa tre anni fa ora si dà al mobile. È Fastweb il partner della nuova avventura. Se è vero che il core business resterà la tv l’azienda guidata da Andrea Duilio punta a rafforzarsi sul mercato con un’offerta sempre più convergente per fidelizzare i propri clienti e acquisirne di nuovi con un pacchetto “unico” di servizi pensato per le famiglie.

La corsa di Sky e l’accordo con Fastweb

Al centro della partnership pluriennale tra Sky e Fastweb c’è il lancio, nel corso dei primi mesi del 2024, di Sky Mobile powered by Fastweb.

Grazie a questo accordo, Sky completa la sua offerta di servizi di connettività e offre così un’opportunità in più ai suoi clienti attuali e futuri. Fastweb, che offrirà il servizio tramite un accordo di distribuzione, rafforza invece il suo posizionamento sul mercato della telefonia mobile dove continua la sua crescita a doppia cifra.

Sky Mobile sarà infatti un’offerta completa che include il 5G, grazie alla qualità del servizio mobile di Fastweb, il più veloce d’Italia secondo Ookla, e con il 99% di copertura in Italia.

“Siamo entusiasti di annunciare il lancio di Sky Mobile grazie ad un accordo con Fastweb, partner tecnologico anche per il broadband di Sky Wifi – ha commentato Andrea Duilio, amministratore delegato di Sky Italia – Dopo essere entrati nelle case di milioni di italiani con i nostri contenuti esclusivi e l’ultra broadband di Sky Wifi, con il lancio di Sky Mobile vogliamo completare la nostra offerta di servizi diventando un punto di riferimento per le famiglie Sky anche per tutte le esigenze di connettività”.

“La partnership siglata con Sky conferma il ruolo di primo piano delle nostre infrastrutture fisse e mobili – ha dichiarato Walter Renna, amministratore delegato di Fastweb – Grazie a questo accordo di distribuzione si rafforza ulteriormente il nostro posizionamento sul mercato mobile”.

Sky ha fatto il suo ingresso nelle Tlc nel 2020 e ad oggi conta circa 570mila clienti pari a una marketshare del 3,6%.

Il commento di Intermonte

“Ci aspettiamo che Sky adotti un approccio altrettanto razionale nel settore mobile, puntando a consolidare e fidelizzare ulteriormente la sua base clienti esistente ed evitando una competizione sui prezzi nel segmento low cost, in linea con l’obiettivo dichiarato nell’intervista di migliorare la redditività nel breve termine”, commentano gli analisti di Intermonte.

Il dibattito sul consolidamento

Resta alto il dibattito sulla necessità di un consolidamento. Ed è Vodafone la telco su cui sono puntati i riflettori. Rispetto ad altri mercato la telco potrebbe tentare un rafforzamento in Italia attraverso l’acquisizione di Fastweb oppure cedere al pressing di Iliad che già aveva messo sul piatto oltre 10 miliardi per acquisire la compagnia. “Molto dipenderà dall’esito della review antitrust in corso per la fusione in Spagna tra Orange e Masmovil, importante test per il consolidamento in altri mercati europei in base ai rimedi che l’antitrust Ue imporrà – evidenziano sempre gli analisti di Intermonte-. Tra le due possibili combinazioni per Vodafone Italia, preferiamo un accordo con Iliad piuttosto che con Fastweb. La prima porterebbe ad una semplificazione del mercato mobile consumer dove si registrano da sempre livelli più alti di concorrenza sui prezzi rispetto al fisso e maggiore tendenza dei clienti a spostarsi da un gestore all’altro: la market share aggregata sarebbe del 35,2%  -di cui Iliad 14.8% e Vodafone 20,4% – seguita da Wind3 al 25,3%, Tim al 22.2%. Una combinazione con Fastweb determinerebbe invece un loro significativo rafforzamento sul fisso, con una quota di mercato aggregata del 30,8% nel mercato broadband (Fastweb 14,1%, Vodafone 16,7%) ed in particolare nel segmento business (quota aggregata 35,2%) potrebbe costituire una possibile minaccia futura per Tim Enterprise (quota del 41,5%) sui segmenti Top/Ict e nelle gare con la PA. Sul segmento mobile vediamo invece qualche beneficio legato alla possibilità di una maggiore razionalità di Fastweb che oggi opera con un’offerta sotto costo sul 5G (a Eu7,95/mese) sfruttando l’accordo di Mvno con Wind3. Il nostro TP di Eu0.42/azione non include l’upside di Eu0.25/azione legato al possibile re-rating di Tim Consumer (oggi negativa nella nostra Sop per -1,3 miliardi) ad un multiplo di 5x EV/Ebitda after lease (multiplo in linea con il settore Tlc europeo e con quello offerto da Zegona in Spagna per un asset cash-burning come Vodafone Spain)”.

Labriola: “Tim non è in vendita”

Intanto in un’intervista a Bloomberg Tv, l’Ad di Tim Pietro Labriola ha chiarito il significato della cessione di Netco. ” La cessione di Netco non significa per Tim smettere di essere un operatore di tlc e in uno scenario di consolidamento in Europa Tim si vede come compratore e non come preda – ha puntualizzato – Vogliamo essere compratori, non siamo in vendita, abbiamo venduto la rete per dare una opportunità strategica a quello che resta (la ServiceCo, ndr). L’operazione di cessione della rete è inserita in un progetto industriale e serve alla riduzione del debito”.

“E’ la stessa cosa che è successa nel mobile quando sono state separate e cedute le antenne, gli operatori non hanno smesso di essere operatori mobili”, ha sottolineato.

Le infrastrutture sono cruciali per la digitalizzazione in Europa ma servono investimenti e torna a ricordare la mancanza di un ritorno in questo momento e la necessità di un consolidamento in Europa. Il manager ha ribadito inoltre che non c’è mai stato un piano per cedere le attività in Brasile.

Infine ha ricordato ancora una volta che anche se “qualcosa è cambiato per Vivendi” che a luglio era in cda quando era stata approvata la separazione e vendita della rete e ora vi si oppone, “non c’è un piano alternativo” all’operazione firmata con Kkr. Servco, ha precisato infine, “non è solo ‘consumer’ che di sicuro è la parte più difficile e meno profittevole, non solo in Italia in tutta Europa” ma lì ci sono anche “connessione, cloud e cybersecurity alla pubblica amministrazione”.

Guindani e Renna a Telco per l’Italia il 12 dicembre

Fra i protagonisti dell’edizione di fine anno di Telco per l’Italia ci saranno Pietro Guindani, Presidente di Vodafone Italia e Walter Renna, Amministratore delegato di Fastweb. Per iscriversi all’evento cliccare qui

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