IL PROGETTO

Vodafone rinnova il network globale all’insegna dell’Sdn

Completato l’upgrade sull’infrastruttura che serve 28 Paesi in quattro continenti. Grazie all’intervento, la reta ora è completamente automatizzata e programmabile. Intanto in Italia il gruppo sigla, insieme a Kyndryl e Lutech, la convenzione Consip sui servizi di migrazione al Cloud della PA

Pubblicato il 21 Lug 2022

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Il gruppo Vodafone ha completato con successo un aggiornamento software su tutta la propria rete internet globale. Un intervento  grazie al quale i clienti wholesale e business potranno aggiungere progressivamente capacità in modo più rapido ed economico per soddisfare la futura domanda del mercato, nonché introdurre nuovi servizi e aumentare la sicurezza su larga scala. È lo stesso gruppo a comunicarlo con una nota, dove si legge che i vantaggi per i clienti sono legati alla possibilità di usufruire servizi di connettività internazionale flessibili e semplici, e di un ridotto tempo di attivazione.

Gli upgrade dell’infrastruttura di Vodafone

Vodafone in particolare ha implementato la tecnologia Software Defined Networking sull’intera infrastruttura globale (che orchestra il traffico dati e voce mobile e fisso servendo centinaia di milioni di utenti e fornitori di contenuti in 28 paesi in quattro continenti), applicando il software sia alla rete ottica, che converte i dati in luce per la trasmissione a velocità molto elevate, sia alla rete Ip, che consente a computer e dispositivi di connettersi in modo sicuro a Internet.

La nuova tecnologia consentirà alla rete di essere completamente automatizzata e programmabile. Potranno essere apportate modifiche a oltre 620 piattaforme di rete multi-vendor utilizzando comandi software-driven, archiviati virtualmente nel cloud privato sicuro di Vodafone. Le Api di rete di trasporto comuni possono anche essere rese disponibili ai clienti globali e ai partner strategici di Vodafone in modo che possano migliorare la qualità e le prestazioni dei propri servizi di streaming, Internet e dati per gli utenti finali.

Con il traffico dati sulle reti fisse e mobili di Vodafone che continua a crescere di oltre il 15% all’anno, il gruppo può ora soddisfare più facilmente e rapidamente le richieste dei clienti. E attraverso l’introduzione di tecnologie come il machine learning e l’artificial intelligence, in futuro l’azienda sarà in grado di intervenire esattamente dove è necessario.

La rete globale di Vodafone comprende cavi in fibra ottica in grado di trasportare e dirigere fino a 250 terabyte di traffico dati in qualsiasi momento. Fornisce i collegamenti vitali che collegano consumatori, aziende e partner strategici tramite decine di migliaia di stazioni base mobili in Europa e Africa e oltre 270 data center di terze parti e di proprietà di Vodafone.

E in Italia si aggiudica con Kyndryl e Lutech la migrazione della piattaforme Pa in Cloud

Sul fronte italiano Vodafone ha invece siglato insieme a Kyndryl e Lutech la convenzione Consip per l’erogazione di servizi professionali che permetteranno agli enti della Pubblica Amministrazione Centrale di migrare le proprie applicazioni e piattaforme on-premise al cloud.

Nello specifico, il lotto di cui l’Rti  Kyndryl, Lutech e Vodafone è aggiudicatario ha un importo massimo di 45 milioni di euro e fa parte di un più ampio “Accordo Quadro per la fornitura di servizi cloud IaaS (Infrastructure-as-a-Service) e PaaS (Platform-as-a-Service) in un modello di erogazione pubblico nonché per la prestazione di servizi connessi, servizi professionali di supporto all’adozione del cloud, servizi professionali tecnici per le Pubbliche Amministrazioni”.

In breve, si legge in una nota, i servizi professionali di installazione, configurazione e validazione delle tre società in Rti consentiranno la migrazione dei dati da applicativi installati e gestiti on-premise ad applicativi in modalità Software as a Service (SaaS), ossia in una modalità che consente agli utenti di connettersi in modalità web-based e usare applicazioni che risiedono nel cloud; oppure che a migrare su un hosting cloud potrà essere l’intero servizio insieme all’infrastruttura, ai dati e al traffico.

Sono inoltre inclusi servizi di progettazione delle policy di sicurezza e delle metriche di monitoraggio, nonché il supporto per la gestione degli incident che potrebbero verificarsi nell’esercizio dei workload sugli ambienti cloud e, infine, un servizio di training alle Amministrazioni. L’intero processo di migrazione in cloud è dunque gestito come un progetto end-to-end, dall’assessment iniziale al supporto post migrazione.

La convenzione ha una durata di 24 mesi con una eventuale proroga di sei mesi e la migrazione al cloud potrà avvenire sia per i servizi infrastrutturali acquistati con il lotto 1 nell’ambito di questo stesso Accordo Quadro, sia per i servizi esistenti acquistati in precedenza con strumenti diversi.

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