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Zappi (Colt): “Guardare oltre: obbiettivo Gigabit Society”

Per l’amministratore delegato di Colt Italia indispensabile puntare a reti ultraperformanti, come velocità ma anche come qualità. Scorporo rete Tim: “Buona idea ma non ripetereil modello Alitalia”

Pubblicato il 21 Feb 2018

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“La banda larga è stata fino ad oggi una delle principali priorità nell’Agenda politica per lo sviluppo del Sistema Paese: deve continuare ad esserlo” – sostiene Mimmo Zappi, amministratore delegato di Colt Italia.

Ma le tlc sono ancora fondamentali?

L’importanza del settore TLC sull’economia nazione vale circa 2% del PIL nazionale, la spesa delle famiglie per servizi di telecomunicazione vale il 2,6% della spesa complessiva, gli investimenti TLC su quelli complessivi pesano il 5,3% (fonte: Rapporto Annuale Agcom). Le telecomunicazioni sono e devono continuare ad essere un pilastro del sistema Paese per affrontare la IV rivoluzione industriale.

Siamo nel pieno della rivoluzione digitale.

La trasformazione digitale è in atto ed avrà una portata epocale: ha già visto la nascita di modelli, strategie e paradigmi di business completamente nuovi, che assegnano un ritrovato ruolo fondamentale alla filiera delle telecomunicazioni, inteso come principale abilitatore della crescita economica. Reti, servizi, persone, quadro competitivo… tutto viene sconvolto dai cambiamenti in atto e per trasformare le nuove sfide in opportunità serve un quadro organico a livello politico, normativo, formativo e soprattutto di politiche del lavoro per accompagnare le nostre persone nel difficile percorso di questa trasformazione epocale. Un piano trasversale tra la parti, di lungo periodo, nell’interesse del Paese Italia.

Alla banda ultralarga sono state destinate molte risorse pubbliche attraverso Infratel. Si tratta di andare avanti sulla via indicata  dalla legislatura appena finita o è necessario un ripensamento, magari con un ruolo più significativo dei privati rispetto al pubblico?

L’impegno fin qui profuso è da mantenere, gare Infratel ed operazione OpenFiber incluse, ma serve un’accelerazione, perché il mercato e la tecnologia hanno il passo del clock del microprocessore. Il piano Governativo della larga banda, in coerenza con l’Agenda Europea, ha buoni obiettivi compreso il traguardo dell’85% di copertura a 100Mbps entro il 2020. Bene per il consumer, dove livelli di servizi, latenza, banda garantita nella maggior parte dei casi non sono requisiti stringenti; ma non per il business dove ADSL, ed in molti casi anche l’FTTC e FTTH, non possono rappresentare la soluzione. La Germania in questi giorni sta discutendo di un piano di Gigabit Society. Il mercato, quello business, chiede 1Gbps, 100 Gbps, con parametri di qualità servizio, sicurezza, ridondanza, latenza molto stringenti.

Cosa può fare la Pubblicva Amministrazione?

La Pubblica Amministrazione deve fare la sua parte: un Sistema Pubblico di Connettività (SPC) non in grado di valorizzare investimenti locali, rischia di perdere alcune eccellenze geograficamente localizzate, pur nel dovuto rispetto di esigenze di razionalizzazione, omogeneità delle architetture e dei livelli di servizio erogati. Occorre rivedere il sistema delle gare, promuovendo un contesto di reale competizione, in grado di assicurare remunerazione degli investimenti e la corretta profittabilità. A tal fine serve creare, anche negli specifici contesti geografici, condizioni competitive di equilibrio e sostenibili, quale presupposto della trasformazione digitale e dello sviluppo per la PA, per i servizi online, per i cittadini, per le casse dello Stato.

È tornato di attualità il tema dello scorporo della rete di Telecom Italia.

Lo scorporo della rete TIM è una opzione sul tavolo e può avere un grosso impatto positivo sul mercato, sulla concorrenza, i prezzi e l’innovazione. Va però studiato un adeguato modello di governance societaria, finanziaria, regolatoria della nuova società della rete, evitando di peggiorare la situazione attuale (Alitalia dovrebbe insegnare). Immagino una rete di accesso “neutrale”, di nuova generazione, ad altissima capacità, a condizioni di mercato per tutti gli operatori, con livelli di servizio definiti (p.e. tempi di fornitura e di risoluzione guasti) e performanti, con prezzi competitivi ed ipotizzando meccanismi di “on demand” (“pago quanto consumo”, provisioning on-line, attivazione e cessazione del contratto on-line, coerentemente con la nuova Legge Concorrenza). Noi di Colt stiamo traguardando questo paradigma ed il mercato ci sta dando ragione in ambito locale, nazionale e globale. Secondo Gartner fra dieci anni il 50% delle aziende non esisterà più come le conosciamo oggi: vale anche per il mercato delle telco.

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