Difesa e innovazione tecnologica sono ormai inseparabili. La Nato ha scelto Oracle Cloud Infrastructure (Oci) per migrare i propri carichi di lavoro mission-critical, in una mossa che segna una svolta nella digitalizzazione delle comunicazioni militari. L’annuncio, diffuso da Oracle, conferma la collaborazione con il Nato Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence (Ccdcoe) per sviluppare soluzioni avanzate di connettività sul campo.
L’obiettivo è garantire resilienza operativa, sicurezza dei dati e interoperabilità tra le forze alleate, anche in scenari ostili. Il progetto si inserisce in una strategia più ampia che punta a trasformare le infrastrutture tecnologiche della difesa, rendendole più agili, distribuite e intelligenti.
Indice degli argomenti
Oracle Cloud Infrastructure: un pilastro per la modernizzazione
La Nato Communications and Information Agency (Ncia) ha avviato la migrazione di tre data center legacy verso l’infrastruttura cloud di Oracle. Il progetto, realizzato con il supporto di Red Reply, Shield Reply e Thales, mira a creare un cloud sovrano, capace di rispettare i requisiti di residenza dei dati, controllo operativo e scalabilità. Richard Smith, Evp Technology di Oracle Emea, ha dichiarato: “Oci aiuterà la Nato a gestire, analizzare e proteggere i propri dati, offrendo maggiore controllo e tranquillità su dove vengono archiviati e dove girano i carichi di lavoro”.
La tecnologia Oracle consente di operare anche in ambienti Ddil (denied, disrupted, intermittent, limited bandwidth), garantendo continuità operativa in condizioni estreme. Le soluzioni includono regioni air-gapped per operazioni sovrane, infrastrutture ruggedizzate per l’edge computing e piena compatibilità multicloud con Aws, Azure e Google Cloud.
5G e AI: le nuove frontiere della difesa digitale
Il progetto con Oracle si inserisce nel programma Nato per le reti di nuova generazione, che include l’iniziativa MN5G (Multinational Collaboration on 5G), promossa da Italia, Spagna e Turchia con il supporto della Ncia. L’obiettivo è sfruttare le tecnologie 5G per applicazioni militari, promuovendo la standardizzazione, la sicurezza e lo sviluppo di capacità condivise.
Durante il Military 5G Conference di Madrid, la Nato ha ribadito la volontà di integrare cloud, AI, quantum e 5G in un ecosistema interoperabile. “MN5G è il ponte tra le iniziative nazionali e una visione comune per la difesa digitale”, ha affermato Antonio Calderon, Cto della Ncia.
Parallelamente, il Nato Allied Command Transformation sta sperimentando reti virtuali, droni autonomi e telemedicina militare, come dimostrato dagli esercizi condotti in Lettonia nel 2024. Queste tecnologie rappresentano una nuova dimensione operativa, dove la connettività e l’intelligenza artificiale diventano strumenti strategici.
Oracle Defense Ecosystem: innovazione condivisa per la sicurezza globale
La partnership con la Nato si inserisce nel quadro dell’Oracle Defense Ecosystem, un’iniziativa globale lanciata nel giugno 2025 per accelerare l’adozione di tecnologie emergenti nel settore della difesa. L’ecosistema riunisce startup, aziende consolidate e partner strategici per sviluppare soluzioni cloud e AI dedicate alla sicurezza nazionale e internazionale.
Tra i membri figurano realtà come Palantir, Blackshark.ai e Nokia Federal Solutions, che collaborano per offrire strumenti avanzati di analisi, automazione e gestione dei dati. L’obiettivo è rendere accessibili le tecnologie più avanzate anche agli attori emergenti, superando le barriere burocratiche e accelerando l’innovazione.