STRATEGIE

Cybersecurity, Tim: “Sicurezza dei mobile data imprescindibile. Le aziende non sottovalutino”

Tim Safe Web Mobile la soluzione progettata ad hoc per il mondo del business. Connettività e smartphone “blindati” per evitare raggiri via e-mail e app e furto di password e credenziali bancarie. Ecco come funziona

Pubblicato il 20 Dic 2019

Enzo Lima

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Mettere in sicurezza connessioni e dispositivi mobili. Alias proteggere la navigazione via smartphone e tablet e contemporaneamente “blindare” gli stessi device, evitando che malintenzionati possano installare, a insaputa degli utenti, software e applicazioni dannose in grado di “controllare” a distanza i dispositivi ed entrare in possesso di dati “sensibili” quali password personali, numeri di carte di credito e altre informazioni che possano arrecare danni in termini economici e di privacy. È questa, senza dubbio, una delle sfide più importanti che gli operatori di telecomunicazioni, in particolare, si trovano e si troveranno sempre di più ad affrontare, complice il crescente uso della navigazione in mobilità e dello smartphone in qualità di strumento primario di accesso a Internet e applicazioni, da quelle bancarie passando per le attività di e-commerce e di download di servizi premium, inclusi quelli di video-entertainment.

Cybsercurity, spina nel fianco

“In un contesto in cui cresce la quantità degli attacchi, sia a livello mondiale sia nazionale, la mancanza di attenzione alla sicurezza dei dati personali e dei sistemi informatici costituisce un punto di debolezza forte che ricade sull’intero contesto produttivo italiano – spiega a CorCom Antonio Morabito, Responsabile Infrastructure Solutions, Business Marketing di Tim. Per questa ragione Tim è impegnata da tempo nell’affrontare i nuovi scenari tecnologici attraverso la definizione e la messa a punto di metodologie di Risk Analysis, ossia di sicurezza in logica by design, e collaborazioni in ambito Cyber con attori pubblici e privati mirate alla prevenzione, alla valutazione e al trattamento dei rischi operativi sugli asset Ict. Una sfida che si farà ancora più importante con l’avvento del 5G”.

Attacchi e truffe in crescita esponenziale. Italiani fra i più a rischio

Stando ai risultati del primo Barometro ‘Cyber & Digital Protection’ di Europ Assistance, meno di un italiano su due (48%) protegge il proprio smartphone da virus o malware. E il 39% degli italiani si dichiara vulnerabile ai pericoli derivanti dall’accesso a e-mail, dal furto delle credenziali delle carte di credito e dall’esposizione a virus/malware durante la navigazione online. Eppure lo smartphone risulta essere il dispositivo tecnologico più utilizzato per l’archiviazione di informazioni personali e legate all’attività lavorativa: quasi 1 italiano su 2 condivide dati e documenti aziendali sul proprio telefono, è emerso dai dati del Trend Radar di Samsung diffusi lo scorso mese di ottobre in concomitanza con il  mese europeo della sicurezza informatica. Un italiano su tre utilizza lo smartphone per navigare, chattare, fare shopping, ma anche per effettuare bonifici via internet banking o pagamenti contactless. Le truffe sono oramai all’ordine del giorno e nel mirino degli hacker ci sono sempre più piattaforme di uso comune, una per tutte Whatsapp, sulla quale nel solo corso del 2019 sono stati lanciati diversi “alert”. E anche l’e-mail è diventata un “veicolo” di trappole e persino richieste di denaro.

Tim Safe Web Mobile, cybersecurity a misura di business

Tim si è da tempo attivata sulla questione. E vanta già all’attivo soluzioni dedicate a mettere in sicurezza i propri clienti. Fra queste Tim Safe Web,  specificamente progettata per le aziende e i professionisti e disponibile sia per la connettività fissa sia nella recente versione per linee “mobile” .

“Il servizio Tim Safe Web, già attivo su oltre 650 mila linee, offre protezione nell’utilizzo di Internet con funzionalità di anti-phishing e malware containment”, spiega Morabito. La soluzione è stata sviluppata in collaborazione con Cisco e fra le funzionalità disponibili e legate direttamente alla connettività ci sono quelle specificamente progettate per abbattere i rischi derivanti, ad esempio, dai link malevoli inseriti nelle e-mail di phishing: se ci clicca sul link in questione viene bloccata in automatico la navigazione evitando dunque che l’attività malevola vada a buon fine.

In dettaglio, Tim Safe Web utilizza una versione “modulare” di Umbrella  (il Secure Dns  di Cisco) per inibire l’accesso a siti contraffatti che mirano a entrare in possesso di informazioni personali riservate, dai dati finanziari a password private, nonché a bloccare tentativi di installazione di software e applicazioni dannosi su smartphone, pc e altri device. “La quasi totalità degli accessi ai servizi Internet avviene utilizzando la funzionalità Dns (Domain Name System), che traduce il nome mnemonico dei siti cui l’utente intende accedere con il corrispondente indirizzo di rete – spiega ancora Morabito –. Tim Safe Web opera proprio a livello Dns  ‘mediando’  la richiesta di accesso al sito Internet prima ancora che venga stabilita la connessione. In questo modo è possibile verificare se l’indirizzo richiesto sia classificato come pericoloso e nel caso in cui la destinazione sia ritenuta dannosa, il browser è reindirizzato verso una pagina di protezione che informa l’utente della pericolosità del sito, rendendolo inaccessibile per motivi di sicurezza”.

Oltre 1,5 miliardi di cyberattacchi sventati

L’adozione della soluzione ha già sortito importanti risultati: secondo i dati forniti a CorCom da Tim, ammontano già a oltre 1,5 miliardi i cyber-attacchi sventati da aprile 2018, data di lancio del servizio sulle linee fisse, per i clienti Tim Business, prevalentemente aziende e studi professionali. “Con una media di 5 milioni di tentativi di accesso a siti malevoli al giorno – puntualizza Morabito –.  Tim Safe Web ha salvaguardato la sicurezza informatica di singoli professionisti e organizzazioni”. Se è vero – come spiega la stessa azienda – che “non esiste una soluzione in grado di azzerare tutti i rischi”, di contro la messa a punto di servizi di cybersecurity “è la chiave per aiutare cittadini e imprese a difendersi dagli attacchi informatici e ad utilizzare in maniera più consapevole i nuovi strumenti digitali”.

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