LA DECISIONE

TikTok, dopo gli Usa arriva lo stop Ue: vietato l’uso a tutti i dipendenti

L’app cinese non potrà essere utilizzata sui device aziendali e personali registrati per il servizio mobile della Commissione europea: preoccupano le minacce alla cybersicurezza. Bruxelles tiene alta l’attenzione anche sugli altri social

Pubblicato il 23 Feb 2023

tiktok

In un contesto di alta tensione internazionale che incide anche sulla cybersicurezza la Commissione europea ha vietato TikTok su smartphone e tablet del suo staff. L’organo di gestione interno della Commissione ha infatti deciso di sospendere l’uso dell’applicazione TikTok sui suoi dispositivi aziendali e sui dispositivi personali registrati nel servizio della Commissione per i dispositivi mobili.

Questa misura – spiega una nota di Bruxelles – mira a proteggere la Commissione dalle minacce alla cybersicurezza e dalle azioni che possono essere sfruttate per attacchi informatici contro il contesto aziendale della Commissione. Resta alta l’attenzione su tutte le piattaforme social: Bruxelles ha indicato che riesaminerà  costantemente gli sviluppi relativi alla sicurezza delle altre app sociali.

TikTok, stop sui cellulari della Commissione 

Il provvedimento è in linea con le rigorose politiche interne della Commissione in materia di cybersicurezza che disciplinano l’uso di dispositivi mobili per le comunicazioni legate al lavoro. Integra le raccomandazioni che la Commissione rivolge da tempo al suo staff affinché applichi le migliori pratiche nell’utilizzo delle piattaforme social e sia particolarmente sensibile ai rischi informatici durante il lavoro quotidiano.

“La Commissione si impegna a garantire che il suo personale sia adeguatamente protetto dalle minacce e dagli incidenti informatici, che assumono proporzioni crescenti. È quindi nostro dovere rispondere con la massima tempestività ai potenziali allarmi informatici”, si legge nella nota dell’esecutivo europeo, che chiarisce: “La sospensione odierna è una decisione interna dell’istituzione ed è strettamente limitata all’uso dei dispositivi registrati nel suo servizio mobile”.

La proposta di “ban” negli Usa

L’Europa interviene così su una questione già sollevata negli Stati Uniti, da tempo impegnati in una battaglia contro alcune aziende cinesi accusate di rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale. Lo scorso dicembre il senatore della Florida Marco Rubio e due deputati, il repubblicano del Wisconsin Mike Gallagher e la democratica dell’Illinois Raja Krishnamoorthi, hanno firmato una proposta di legge bipartisan per impedire al social di operare totalmente negli Stati Uniti. La legge vorrebbe anche imporre lo stop a tutte le transazioni negli Usa delle aziende dei social media che sono basate o sostanzialmente influenzate da Paesi stranieri come Russia e Cina.

La proposta fa seguito all’approvazione da parte del Senato, in attesa del vaglio della Camera dei Rappresentanti prima di passare al presidente Joe Biden, di un disegno di legge che prevede, più in particolare, di impedire ai dipendenti federali di utilizzare l’app cinese su dispositivi di proprietà del governo.

La popolare app dei video brevi è già corsa ai ripari offrendo al governo Usa dei rimedi che le permettano di restare sotto la proprietà di ByteDance e operare negli States. Secondo quanto riferito da fonti confidenziali a Cnbc.com, TikTok si è offerta di assoggettarsi a maggiore vigilanza del governo americano e di Oracle, che già le fornisce parte della tecnologia. Verranno inoltre aperti dei centri gestiti da supervisori indipendenti a garanzia della trasparenza della app.

Da tre anni TikTok di rassicurare il governo Usa sul fatto che la sua attività non rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale, che i contenuti della piattaforma non possono essere manipolati dal Partito comunista cinese e che i dati personali dei cittadini americani non finiscono in mano alle autorità di Pechino.

La posizione dell’Italia

Lo scorso gennaio il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha incontrato i rappresentanti della filiale tricolore di ByteDance, a cui fa capo TikTok. Al meeting ha partecipato anche il Collegio del Garante per la protezione dei dati personali nelle persone di Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia e Guido Scorza.

Nel corso della riunione sono state approfondite le questioni relative al trasferimento dei dati degli utenti verso Paesi terzi, in particolare la Cina, e le modalità di verifica dell’età degli utenti presenti sulla piattaforma di video sharing. TikTok ha confermato la volontà di rispettare le normative europee in materia di privacy e l’impegno a intensificare la collaborazione con le istituzioni italiane.

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