L'ANALISI

Amazon da record: 90 miliardi di capitalizzazione in più da febbraio

Le attività e-commerce e cloud beneficiano della pandemia, anche se i costi aumentano e l’azienda di Jeff Bezos dovrà dimostrare di poter gestire in modo efficiente magazzini e consegne. Ma per gli analisti l’outlook è positivo: clienti e vendite aumenteranno

Pubblicato il 30 Apr 2020

Patrizia Licata

Amazon Visa

Volano il business e il valore del titolo di Amazon nonostante la crisi innescata dal coronavirus – anzi il colosso dell’e-commerce e del cloud computing sta beneficiando della situazione di emergenza innescata dalla pandemia che moltiplica le vendite online e il ricorso ai servizi cloud. Di riflesso, la capitalizzazione di mercato di Amazon ha guadagnato oltre 90 miliardi di dollari da metà febbraio, raggiungendo livelli record che hanno, tra l’altro, aggiunto 5 miliardi di dollari alla già cospicua fortuna del fondatore e ceo Jeff Bezos. 

A spingere l’ottimismo degli investitori c’è anche la fiducia in una rapida riapertura dell’economia americana: l’atteso “ritorno alla normalità” ha permesso a Wall Street negli ultimi giorni di riprendere a marciare in positivo, anche se l’indice S&P 500 resta a -13% rispetto ai valori di metà febbraio. Il titolo di Amazon, invece, si è apprezzato del 9% da metà marzo a ieri.

Durante questa crisi Amazon si è dimostrata insostituibile nella consegna di prodotti di prima necessità alle persone in tutto il mondo. Noi crediamo che questo porterà nuovi clienti sulla piattaforma, allargherà la lista di prodotti che i clienti attuali acquistano e accelererà lo spostamento degli acquisti verso l’e-commerce aumentando anche il valore del brand Amazon”, ha scritto l’analista di Monness Crespi, Brian White.

Sugli utili potrebbero pesare i costi

White è solo uno delle decine di analisti che puntano sul colosso di Jeff Bezos: quasi 50 esperti sentiti da Refinitiv consigliano di comprare le azioni di Amazon. Solo due analisti si fermano a un giudizio “hold” e nessuno raccomanda di vendere.

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La cartina di tornasole saranno i risultati del primo trimestre che Amazon pubblicherà stasera a mercati chiusi e che daranno la misura concreta del fatturato della piattaforma e-commerce e della tenuta rispetto alla crisi coronavirus. La trimestrale fornirà anche le cifre dell’attività cloud, Amazon Web Services (AWS), finora molto profittevole.

In media gli analisti sentiti da Refinitiv si aspettano per il primo trimestre di Amazon ricavi in aumento del 23% a 73,61 miliardi di dollari e Eps di 6,25 dollari per azione, in calo perché il coronavirus ha probabilmente fatto crescere i costi per Amazon. Con l’esplosione dell’emergenza, infatti, gli ordini su Amazon si sono moltiplicati (soprattutto per generi alimentari, dispositivi di protezione personale, sedie da ufficio, attrezzi per il fitness) e l’azienda ha avuto difficoltà ad aumentare la capacità dei magazzini, far fronte alle interruzioni sulla supply chain e contenere i rischi per la salute dei suoi addetti.

Il boom degli ordini nelle settimane di lockdown è stato tale da spingere Amazon ad assumere oltre 100.000 nuovi lavoratori nei magazzini e nelle consegne da marzo a oggi, e in programma ci sono ulteriori 75.000 nuove assunzioni.

L’e-commerce vede rosa, nubi per il retail tradizionale

Gli investitori attendono anche di sentire le previsioni di Amazon per i prossimi trimestri, considerato che la crisi creata dal Covid-19 continuerà a influire sull’economia globale. Uno dei punti che Bezos e il suo team dovranno chiarire se Amazon continuerà con gli ingenti investimenti per ridurre i tempi di spedizione di Prime da due a un giorno. Amazon dovrà anche spiegare come intende far fronte alle difficoltà nei magazzini e lungo la catena di approvvigionamento.

Ciononostante molti analisi ritengono che Amazon e i grandi siti delle vendite online emergeranno dalla pandemia molto più forti rispetto ai loro concorrenti, ovvero piattaforme di e-commerce più piccole e negozi fisici. Il lockdown e la contrazione dell’economia americana nel primo trimestre potrebbero significare per molte attività già in crisi la chiusura definitiva. Reuters riporta che i grandi magazzini Neiman Marcus sono già pronti a dichiarare bancarotta, mentre Gap ha affermato la scorsa settimana che i prossimi 12 mesi saranno critici e potrebbero portare alla chiusura di tutti i negozi.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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