Cellnex sbarca (anche) in Francia: rilevate 230 torri da Bouygues Telecom

Investirà Oltralpe 80 milioni di euro. La tower company, che si sta rafforzando sulla banda larga in 4G e 5G, è già presente in Italia, Spagna e Olanda

Pubblicato il 11 Lug 2016

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Un investimento da 80 milioni di euro per acquisire i una prima fase 230 torri di trasmissione in Francia di proprietà di Bouygues Telecom, che potrebbero in una seconda fase, prima del 31 dicembre, diventare 500. E’ il contenuto dell’accordo firmato con l’operatore francese da Cellnex Telecom, società indipendente di infrastrutture di telecomunicazioni con copertura europea, presente in Spagna, Italia, Olanda e ora in Francia. Tra le operazioni di Cellnex in Italia, l’aggiudicazione delle torri messe in vendita da Wind e quelle di Autostrade-Atlantia, e la presentazione di un’offerta vincolante per aggiudicarsi le quote di Inwit, la società delle torri di trasmissione per il mobile messe all’asta da Telecom Italia. Negli ultimi mesi la tower company aveva acquisito Commscon, azienda specializzata in tecnologie small cells, e in Olanda aveva investito 109 milioni per prendere il 100% di Protelindo.

“L’accordo raggiunto con Bouygues Telecom inizia una collaborazione di lungo termine che può estendersi ad altri ambiti come la costruzione di nuovi siti su richiesta (Built to Suit), l’introduzione di nuove tecnologie basate sulle ‘small cells’ per la banda larga in mobilità – afferma Tobías Martínez (nella foto), amministratore delegato di Cellnex – questo accordo rafforza il nostro approccio europeo e dimostra la nostra capacità di stringere accordi e alleanze con clienti in diversi Paesi europei a cui possiamo offrire soluzioni per la connessione nelle telecomunicazioni”

“Negli ultimi 18 mesi Cellnex ha attuato una trasformazione che ci ha portato dall’essere una società presente in un solo paese con un solo prodotto ad essere un operatore di riferimento in 4 paesi europei – prosegue Martinez – a diversificare le linee di business sulla base del nostro “know how” nella gestione di infrastrutture di telecomunicazioni; a investire più di 1,1 miliardi di euro in sviluppo; a duplicare i principali dati economici del gruppo e a consolidare un complesso di attivi che ci forniscono flussi stabili e previsibili a lungo termine. Fatti fondamentali per una società che fa affidamento su un progetto industriale ambizioso e che partecipa attivamente alla diffusione di nuove infrastrutture per connettività mobile e in banda larga”.

“Ci troviamo di fronte a operazioni che consolidano il modello di gestore indipendente di infrastrutture di telecomunicazioni, focalizzato sulle opportunità di crescita in Europa – aggiunge Francisco Reynés, presidente di Cellnex Telecom – Questo era l’obiettivo che, in buona misura, ha giustificato la quotazione in Borsa: migliorare flessibilità e margine di manovra per cogliere le opportunità che il mercato ci offriva e che vediamo ora confermarsi con operazioni come quella odierna in Francia, o le più recenti di CommsCon in Italia e Protelindo in Olanda”.

Nello specifico l’accordo con Bouygues Telecom prevede l’acquisizione e integrazione, in una prima fase, di 230 siti per la trasmissione di segnale di dati e telefonia in mobilità. Con un investimento di 80 milioni di euro, apre una collaborazione a lungo termine con uno dei principali operatori di telefonia mobile in Francia. L’acquisizione di questo portafoglio di torri, si legge in una nota della società, si accompagna a un contratto di prestazione di servizi di Cellnex a Bouygues Telecom di una durata di 20 anni.

I siti sono distribuiti su tutto il territorio francese, in gran parte in zone rurali e suburbane, con una piccola percentuale in zone urbane. In una seconda fase, già in essere e che si prevede possa chiudersi nei prossimi mesi, questo pacchetto iniziale di 230 siti potrà ampliare a 500.

Bouygues Telecom è, per fatturato, il terzo operatore di telefonia mobile in Francia. Attualmente conta con un portafoglio di 11.000 torri. La società francese, negli ultimi anni, ha iniziato un processo progressivo di separazione e vendita dei suoi attivi non strategici in infrastrutture, in linea con la tendenza all’esternalizzazione, da favore di operatori indipendenti di infrastrutture di telecomunicazioni come Cellnex Telecom.

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