I RISULTATI FINANZIARI

Chip: la domanda fa volare gli utili di Stm e Samsung. Per Intel sbarco in Italia?

Ricavi a 6 miliardi di dollari (+39%) per il gruppo guidato da Chery, mentre il colosso sudcoreano chiude con un utile netto a +73,4%. La società di Pat Gelsinger intanto avvia la produzione di semiconduttori per Amazon e Qualcomm. E il Piemonte si candida a sede dello stabilimento nazionale

Pubblicato il 29 Lug 2021

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Mercato dei chip sempre più redditizio. STMicroelectronics ha riportato nel primo semestre ricavi netti pari a 6,01 miliardi di dollari in crescita del 39,1% anno su anno dovuto alla crescita in tutti i gruppi di prodotto, a eccezione del sotto-gruppo Rf communications. Il margine operativo è stato pari al 15,5% e l’utile netto è ammontato a 776 milioni di dollari. Per quanto riguarda le previsioni per il terzo trimestre St si aspetta ricavi netti di 3,20 miliardi di dollari come valore intermedio, corrispondenti ad una crescita anno su anno del 20,0% e del 7,0% rispetto al trimestre precedente, e un margine lordo intorno al 41,0%.
“Ora guideremo l’attività della società in base ad un piano di ricavi per l’esercizio 2021 di 12,5 miliardi di dollari, più o meno 100 milioni di dollari, pari a un incremento anno su anno del 22,3% come valore intermedio. Questa crescita sarà guidata da dinamiche robuste in tutti i mercati finali a cui ci rivolgiamo e dai programmi già in corso con i nostri clienti. Il nostro piano di spese in conto capitale per il 2021 sarà ora di circa 2,1 miliardi di dollari”, ha commentato Jean-Marc Chery, president & ceo di STMicroelectronics.

“I ricavi netti e il margine lordo del secondo trimestre si sono attestati sul valore più alto della nostra forchetta di previsione delle attività, trainati da una domanda che continua ad essere forte a livello globale. – aggiunge – Rispetto all’anno precedente, i ricavi netti del secondo trimestre sono aumentati del 43,4%. Il margine lordo del 40,5% e il margine operativo del 16,3% riportati nel secondo trimestre sono migliorati rispettivamente di 550 e 1.120 punti base, e l’utile netto è aumentato del 357,2% a 412 milioni di dollari”.

Complice la chiusura della semestrale, il titolo Stm ha subito conquistato la vetta del Ftse Mib. Ieri, in una seduta all’insegna della cautela a Piazza Affari, il titolo del gruppo dei chip ha accelerato con un rialzo dell’1,6% passando di mano a 33 euro. A sostenere gli acquisti sono i conti di Apple, maggiore cliente di Stm (nel 2020 ha rappresentato il 24% dei suoi ricavi).
Oggi il titolo guadagna il 3% a 34,2 euro.

Samsung: utile netto +73,4% nel secondo trimestre del 2021

Utile netto in crescita di oltre il 70 per cento per il colosso tecnologico sudcoreano Samsung Electronics, nel secondo trimestre del 2021. Il dato record è dovuto alla domanda di prodotti in continua crescita durante la pandemia. Il più grande produttore di smartphone al mondo ha visto gli utili netti aumentare, su base annuna, del 73,4% a 9,6 trilioni di won (8,4 miliardi di dollari) per il periodo da aprile a giugno.

Samsung prevede che la domanda globale di semiconduttori si manterrà forte nella seconda metà del 2021, grazie anche alla corsa all’accumulazione di scorte di magazzino in previsione di un ulteriore aumento dei prezzi. “Il business dei chip di memoria continuerà a godere di una crescita della domanda per server e prodotti mobile”, recita un documento allegato ai risultati operativi per il secondo trimestre. Samsung ha rivisto al rialzo l’utile netto nel secondo trimestre, in aumento del 54,3 per cento su base annua a 12.600 miliardi di won (11 miliardi di dollari).


Intel “sommersa” dalle richieste, Piemonte speranzoso per il nuovo sito

Il Ceo di Intel, Pat Gelsinger, in un’intervista a Yahoo Finance ha dichiarato che questa settimana inizierà a produrre chip per Qualcomm e Amazon e che oltre 100 aziende hanno richiesto i chip prodotti dal gigante della tecnologia. “Intel sta rispondendo a questi bisogni con una tecnologia all’avanguardia per garantire una catena di approvvigionamento equilibrata a livello globale. Questo è un bene per gli Stati Uniti ed è un bene per l’industria tecnologica”, ha spiegato Gelsinger, aggiungendo che l’attività di fonderia, sul mercato, ha un valore di oltre 100 miliardi di dollari. Intel sta investendo 20 miliardi di dollari per costruire nuove fabbriche in Arizona e si è posta l’obiettivo di diventare il numero due, nel mercato dei chip, entro la fine del decennio. Intel, sul mercato, è in rialzo dello 0,28%.

Di Intel, intanto, si parla anche in Italia, con il Piemonte che continua a nutrire speranze di poter ospitare il suo nuovo sito produttivo. “Bisogna trovare le leve di attrattività perché Intel scelga il Piemonte per realizzare il secondo stabilimento europeo di microprocessori”, ha affermato il presidente dell’Api Torino, Corrado Alberto, commentando la notizia, riportata sulle pagine torinesi dei quotidiani, su un dossier al Mise relativo alla possibile apertura di una seconda fabbrica di semiconduttori in Europa da parte del colosso dell’elettronica, dopo quella che ha già in Irlanda, con un investimento di 20 miliardi. Non è l’unica ipotesi in campo perchè Intel sta valutando anche una zona a ovest di Monaco, ma nei giorni scorsi l’ad Pat Gelsinger ha incontrato il governo italiano. La questione è emersa nell’incontro che il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e la sindaca di Torino, Chiara Appendino, hanno avuto a Roma martedì con il premier Mario Draghi.

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