STRATEGIE

Amazon dice addio al software Oracle, sul cloud vuol ballare da sola

Pronta ad abbandonare la tecnologia avversaria entro il 2020. Ma per la società guidata da Larry Ellison si tratta di un bluff: “L’hanno scorso ha investito 60 mln di dollari sui nostri sistemi”

Pubblicato il 03 Ago 2018

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Da partner a concorrenti. Amazon prevede di abbandonare del tutto la tecnologia Oracle entro il 2020. Si tratta di un lungo addio: l’azienda guidata da Jeff Bezos si è progressivamente staccata nel corso degli anni dai database di Oracle a favore della propria infrastruttura cloud – Amazon Web Service.

L’azienda guidata da Larry Ellison ritiene che quello di Amazon sia un bluff. E che, nel caso non lo fosse, non ce la farà a reggere sulle proprie gambe. In una nota Oracle spiega che Amazon ha acquistato 60 milioni di dollari in software appena l’anno scorso e si domanda se la tecnologia del competitor sia abbastanza efficace da poter rimpiazzare quella Oracle.

Amazon, leader in cloud storage e servizi, pianifica la fuoriuscita da Oracle già da tempo, e il conflitto si è intensificato negli ultimi anni: Amazon Web Services, il più grande player nel mercato cloud, sta attaccando il core business di Oracle con tool progettati per sottrarre clienti al competitor, scrive Cnbc. Oracle, da parte sua, ha reso il cloud un grande punto di riferimento strategico per l’azienda.

Il passaggio è un altro segno della rapida ascesa di Amazon nel settore dell’informatica aziendale. Allo stesso tempo mostra quanto Oracle stia lottando per mantenere il passo mentre le aziende spostano i carichi di lavoro verso il cloud e lontano dai data center tradizionali.

Spinta in parte dall’espansione di AWS, che ha registrato una crescita del fatturato del 49% per il secondo trimestre, Amazon ha superato Alphabet all’inizio di quest’anno per diventare la seconda più quotata azienda quotata al mondo. Mentre Oracle mantiene circa le stesse dimensioni di quattro anni fa.

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