IL PIANO COLAO

Cloud, la gara Psn entra nel vivo: Tim e Fastweb le telco capofila

Presentate le offerte per la realizzazione del Polo strategico nazionale. Investimento da 723 milioni. Rilancia il quartetto Tim-Leonardo-Cdp-Sogei, già “vincitore” nella fase preliminare. Fastweb va in accoppiata con Aruba

Aggiornato il 21 Mar 2022

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Si prepara a entrare nel vivo la gara da 723 milioni per la realizzazione del Polo strategico nazionale (Psn) nell’ambito del Piano Cloud Italia. Il quartetto composto da Tim, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso la controllata Cdp Equity) e Sogei – già risultato “vincitore” nella fase preliminare, ha presentato l’offerta finale che fa seguito alla proposta di finanza di progetto selezionata, lo scorso 27 dicembre dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale quale proposta di riferimento ai fini dell’avvio della gara.  

L’offerta prevede che, in caso di aggiudicazione della gara, venga costituita una joint venture tra i componenti della compagine in forma di società per azioni per l’erogazione di soluzioni e servizi cloud a sostegno della PA nell’ottica di assicurare il maggior livello possibile di efficienza, sicurezza e affidabilità dei dati.

Scendono in campo anche Fastweb e Aruba che hanno presentato la loro offerta finale insieme. Nella fase preliminare Fastweb aveva unito le forze con Engineering mentre Aruba si era condidata con Almaviva. L’offerta Fastweb-Aruba fa leva sul know how, sugli asset strategici e le competenze tecnologiche e di business e risponde ai requisiti di sicurezza, resilienza, affidabilità e scalabilità previsti dalla Strategia Cloud Italia – spiegano le due aziende in una nota. In caso di aggiudicazione, Fastweb e Aruba prevedono la costituzione di una newco a cui farà capo la realizzazione e gestione del Psn secondo un modello di partenariato pubblico-privato.

La gara per il Psn rappresenta il pilastro portante della strategia voluta dal ministro Vittorio Colao per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. L’approccio “cloud first” è orientato alla migrazione dei dati e degli applicativi informatici delle singole amministrazioni verso un ambiente cloud. E il processo mira a razionalizzare e consolidare molti dei data center oggi distribuiti sul territorio, a partire da quelli meno efficienti e sicuri. Ad oggi il 95% dei circa 11mila data center utilizzati dagli enti pubblici italiani presenta carenze nei requisiti minimi di sicurezza, affidabilità, capacità elaborativa ed efficienza.

Le amministrazioni centrali potranno migrare sul Polo Strategico Nazionale, infrastruttura cloud (“privata” o “ibrida”), localizzata sul territorio nazionale e all’avanguardia in prestazioni e sicurezza, oppure migrare sul cloud “public” di uno tra gli operatori di mercato certificati.

IN GAZZETTA UFFICIALE LE NUOVE NORME SU CLOUD E 5G

DECRETO-LEGGE 21 marzo 2022, n. 21  Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. (QUI IL TESTO INTEGRALE)

ARTICOLO 28 Ridefinizione dei poteri speciali in materia di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G e cloud (QUI IL TESTO)

ARTICOLO 29  Rafforzamento della disciplina cyber (QUI IL TESTO)

A TELCO PER L’ITALIA LA STRATEGIA PER LA BANDA ULTRALARGA

APPUNTAMENTO IL 3 MAGGIO – PER ISCRIVERSI CLICCARE QUI

Il mercato italiano delle Tlc sta vivendo una fase complessa: i margini sono sempre più risicati e bisognerà spingere gli investimenti. Le nuove gare per la banda ultralarga, il 5G e il cloud, nell’ambito del Pnrr, impongono tempi stretti per l’execution.

Ne parleremo con i rappresentanti del mondo della politica e delle istituzioni, associazioni di categoria e sindacati e, soprattutto, con i protagonisti del mercato: le telco e le tech companies, sempre più uniti attraverso alleanze e partnership in nome della creazione di un ecosistema che possa spingere lo sviluppo del Paese e la competitività.

Articolo originariamente pubblicato il 22 Mar 2022

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