EDITORIA DIGITALE

E-book, appello alla Ue: “Tagliare l’Iva o rischia il mercato unico digitale”

I responsabili di Italia, Francia, Germania e Polonia chiedono a Bruxelles di intervenire sulle attuali norme: “Applicare le stesse aliquote sui libri digitali e su quelli a stampa per consentire un più ampio accesso alle informazioni”. Plauso dell’Aie: “Editori italiani pronti a fare la loro parte”

Pubblicato il 19 Mar 2015

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“Chiediamo all’ Unione europea di proporre senza indugio un’evoluzione nella legislazione europea, per consentire aliquote Iva ridotte per tutti i libri, siano essi a stampa o digitali”. E’ questo il contenuto della dichiarazione congiunta che i ministri della Cultura di Italia, Francia, Germania e Polonia hanno indirizzato oggi alla Commissione Europea per superare “l’ingiustificata discriminazione fiscale nei confronti degli e-books”.

“Quale che sia la sua forma, digitale o stampata – si legge nella nota – è il contenuto che definisce il libro, non il modo in cui il lettore ne ha accesso. Un libro è un libro, non importa in quale forma si presenti”. I ministri Franceschini, Pellerin (Francia), Grutters (Germania), Omilanowska (Polonia) sono convinti della necessità di applicare le medesime aliquote Iva ridotte per i libri digitali e quelli a stampa.

“Del resto – concludono i ministri – in un momento in cui la Commissione Europea sta per svelare la strategia per un mercato unico digitale, l’Europa deve contare sulle risorse digitali per promuovere un più ampio accesso alla conoscenza, alla cultura e alla promozione della diversità culturale. Attraverso l’inclusione di questa evoluzione nella Strategia europea, da noi fortemente sostenuta e difesa, si porrà fine alla discriminazione ingiustificata nei confronti degli e-books“.

Soddisfazione è stata espressa dall’Aie. “Eravamo certi e fiduciosi dell’impegno del ministro Franceschini e dell’Italia in sede europea per la battaglia contro la discriminazione dell’Iva degli ebook rispetto a quella dei libri di carta. Oggi ne abbiamo avuto una nuova prova – dice il presidente dell’Associazione Italiana Editori, Marco Polillo – Siamo molto contenti che questa battaglia, che riteniamo di buon senso, prosegua e – passo dopo passo – si faccia concreta in ambito europeo. Siamo pronti a fare la nostra parte: abbiamo fatto il possibile per agevolarla e stiamo lavorando per rendere possibile una vera e propria campagna Ue sul tema”.

Il tema dell’Iva sugli e-book è tornato sotto i riflettori dopo che Corte di giustizia Ue ha bocciato le misure sull’Iva agevolata decise da Francia e Lussemburgo dal 2012, simili a quelle adottate a fine 2014 anche dal governo Renzi che hanno abbassato l’imposta al 4%.

La corte di giustizia dell’Aja si è espressa accogliendo il ricorso presentato dalla Commissione europea, che aveva giudicato l’imposizione di una aliquota ridotta sui libri elettronici non in linea con le regole comunitarie in materia di Iva.

Nella sentenza la Corte sottolineava che le regole europee prevedono la possibilità di un’aliquota Iva ridotta per i libri, ma solo se su un supporto fisico che è parte integrante del libro, cioè la carta. La Corte ha stabilito che l’e-book necessita di un supporto fisico per essere letto, come per esempio un computer, ma “questo supporto non è fornito insieme al libro elettronico”. Ma le regole Ue in materia di Iva “vietano la possibilità di applicare un’Iva ridotta a qualunque servizio fornito per via elettronica, e la fornitura di libri elettronici costituisce un servizio di questo tipo”.

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