CAMPAGNE SOCIAL

Elezioni 2019, parte la campagna d’Europa: multe ai partiti che giocano sporco con gli elettori

In cantiere un emendamento sulle norme di finanziamento ai gruppi politici: sanzioni fino al 5% del budget annuale in caso di micro-targeting sui social attuato senza il consenso esplicito dell’utente. Vera Jourova: “Difendiamo la libertà d’espressione, ma vogliamo scongiurare un secondo caso Cambridge Analytica”

Pubblicato il 27 Ago 2018

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Mai più una Cambridge Analytica. E’ per evitare il bis del caso che la Ue si prepara a dare una svolta in vista delle elezioni del Parlamento europeo del maggio 2019. L’obiettivo è scongiurare campagne di manipolazione e targeting online da parte delle forze euroscettiche.

La Commissione europea ha messo in cantiere un emendamento alle norme sul finanziamento ai partiti che punta a vietare la raccolta dati “in stile” Cambridge Analytica, la società che ha estratto dati di milioni di persone su Facebook. Si ipotizza che l’operazione abbia collaborato a manipolare gli elettori negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

I gruppi politici che traggono profitto da operazioni del genere potrebbero essere multati fino al 5% del budget annuale, secondo la bozza dell’emendamento. Non basta: Bruxelles invierà anche raccomandazioni ai governi per impedire l’invio, da parte di gruppi politici o riportabili a gruppi politici, di messaggi politici personalizzati agli utenti dei social media senza il loro consenso – il cosiddetto “micro-targeting”.

“Dobbiamo cercare di capire come funzionano le campagne politiche online così come quelle nel mondo offline – ha detto al Financial Times Vera Jourova, commissaria europea per la giustizia -. Gli elettori e i cittadini dovrebbero sempre capire quando si trovano di fronte a una campagna online, chi la gestisce, chi la paga, cosa vogliono ottenere”.

Nonostante il targeting degli elettori online non sia illegale, l’Ue vuole che i partiti politici garantiscano che le informazioni personali raccolte da terzi come i broker di dati siano state ottenute legalmente con il consenso esplicito degli utenti.  “Internet è una zona riservata alla libera espressione – ha detto Jourova -. Tutti possono essere giornalisti o influencer: non vogliamo toccare la libertà di espressione”.

La norma verrà applicata solo ai gruppi politici europei (la Commissione non ha l’autorità di sanzionare direttamente i partiti politici nazionali). Ciò significa che le larghe coalizioni – come il Partito popolare europeo, quello Conservatori e Riformisti Europei o l’Efdd potranno essere multate se giudicate colpevoli di uso improprio di dati personali per scopi politici.

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