STRATEGIE

Facebook all’attacco dei complottisti, cancellati 800 gruppi Qanon

Il social dà il via all’operazione “sicurezza” rimuovendo account e hashtag legati alla teoria cospirazionista di destra e filo-Trump. “Hanno violato ripetutamente le nostre policy”

Pubblicato il 20 Ago 2020

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Facebook muove contro Qanon e cancella dal social 800 gruppi che incoraggiavano azioni violente fomentando l’uso di armi e comportamenti di hating. Qanon è una teoria complottista di destra che ipotizza il presidente Usa Donald Trump nel mirino del Deep State, i “poteri forti”, collusi con reti di pedofilia a livello globale. Sono i seguaci di Qanon ad aver propagandato la candeggina come “cura miracolosa anti-Covid”.

Il social ha imposto anche restrizioni ai rimanenti 1.950 gruppi di QAnon “collaterali”: non li consiglierà più agli utenti e ridurrà gli strumenti a loro disposizione per essere “trovati” nelle ricerche. Nello specifico la società di Mark Zuckerberg riferisce di aver rimosso 790 gruppi, 1000 pagine e 1.500 inserzioni legate a Qanon, oltre ad aver bloccato 300 hashtag su Facebook e Instagram.

La mossa era attesa da tempo ed arriva dopo gli allarmi per l’aumento di gruppi del genere sul social.

Qanon, il caso “Pizzagate”

L’attività di QAnon è iniziato all’indomani della falsa cospirazione del “pizzagate” che affermava, prima delle elezioni presidenziali del 2016, che nomi di democratici di primo piano erano collegati a un giro di pedofili.

Il nome deriva dal soprannome Q utilizzato da un membro della setta che afferma di essere un alto funzionario nell’amministrazione del presidente Donald Trump. Q e i suoi sostenitori più seguiti idolatrano Trump e affermano che le élite democratiche e di Hollywood adorano il diavolo, mangiano i bambini e in alcuni casi sono già state giustiziate dopo tribunali militari segreti e sostituite da attori.

Trump ha sempre rifiutato di sconfessare il movimento. Alla domanda sulla convinzione di QAnon di star salvando il mondo dai cannibali satanici, Trump ha risposto “E’ una cosa negativa?.

L’Fbi identifica QAnon come una potenziale causa di violenza domestica. Alcuni dei seguaci sono stati accusati di omicidio e rapimento.

“Eliminare gruppi e pagine, limitare account e vietare gli hashtag è un passo, ma insufficiente”, ha detto Cindy Otis, ex analista della Cia in un libro sulla disinformazione. Una portavoce di Facebook ha riconosciuto che i follower di QAnon avrebbero avviato nuovi gruppi con nuove parole in codice e che il tentativo di trattenerli sarebbe una battaglia in corso.

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