CONCORRENZA

Tim Cook gioca d’anticipo : “Apple non è un monopolio”

Negli Usa si profila un’indagine antitrust per abuso di posizione dominante. Ma il ceo puntualizza: “Abbiamo un market share modesto sugli smartphone”. Nel mirino delle autorità ci sarebbe l’App Store

Pubblicato il 04 Giu 2019

F. Me

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Apple non è un monopolio. E se le Autorità Usa vogliono avviare un’indagine ben vengano. Tim Cook non si fa spaventare dalle indiscrezioni secondo cui, dopo Google, Amazon e Facebook, a finire sotto inchiesta per comportamento anti-conconcorrenziale sul mercato degli smartphone potrebbe essere proprio la Mela.

“Penso che potremmo essere messi sotto inchiesta – dice il ceo in un’intervista a Cbs News – Ma penso anche che nessuno possa giungere alla conclusione che Apple sia monopolio. La nostra quota è molto modesta e non abbiamo una posizione dominante in nessun mercato”. Effettivamente Cupertino è dietro a Samsung e Huawei nel market share globale del settore smartphone, secondo Idc. E se iPhone è praticamente onnipresente negli Usa, gli altri brand sono più diffusi a livello internazionale.

Ma gli argomenti che le Autorità Antitrust potrebbero utilizzare per aprire un’inchiesta non riguardano la vendita di smartphone quanto l’ecosistema della app. Sostenitori dello spezzatino della grandi big del tech, a partire dalla senatrice democratica Elizabeth Warren, credono che aziende come Apple non dovrebbero gestire i marketplace dove vendono anche i loro prodotti. Spotify, ad esempio, accusa Apple di utilizzare il suo App Store per penalizzare le applicazioni dei concorrenti a vantaggio delle proprie. E la Commissione europea sta sta raccogliendo le informazioni preliminari in vista dell’apertura ufficiale di una procedura. Nei giorni scorso la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha detto che di non escludere di ascoltare anche il top management della Mela sulla questione.

Recentemente la Corte Suprema Usa ha stabilito che i consumatori hanno diritto alla class action conto Apple che gonfierebbe il prezzo del software iPhone prendendo una commissione del 30% sulle vendite di app. Cook si è detto in totale disaccordo con la posizione della Warren.

“E’ discutibile l’idea che se vendi un bene non ne puoi vendere un altro che compete con quel bene – ha spiegato Cook – E’ come se a Walmart si vietasse di vendere i prodotti brandizzati e insieme quelli concorrenti”. Le Autorità Antitrust hanno già messo sotto indagine Google, Amazon e Facebook. A seguito di queste procedure i titoli tech sono crollati in Borsa.

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