FINANZA DIGITALE

Libra, la Francia chiede una “regulation europea” sulle criptovalute

Nuovo altolà dal ministro delle Finanze Bruno Le Maire a causa dei rischi per i consumatori e la sovranità monetaria degli Stati. Che rilancia proponendo una criptovaluta pubblica concorrente di quella di Facebook; se ne parlerà anche in sede Fmi

Pubblicato il 13 Set 2019

Patrizia Licata

libra facebook

Dopo l’alt su Libra, la criptovaluta di Facebook, la Francia rincara la dose e chiede all’Unione europea di creare regole condivise per le monete virtuali, superando i rischi dell’attuale mancanza di un quadro normativo.

Nei piani di Facebook Libra sarà attivata nel 2020, ma il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire avverte che potrà causare rischi per i consumatori, la stabilità finanziaria e persino “la sovranità degli stati europei”, come indicato ai giornalisti ai margini della riunione dell’Ecofin a Helsinki. Le Maire ha ribadito la richiesta di bloccare Libra in Europa e di fissare un quadro di regole sulle valute digitali valido per tutta l’Ue.

Il ministro francese ha aggiunto che gli stati europei devono invece riflettere su come ridurre i costi e i tempi delle transazioni internazionali: il piano per rendere più veloci e meno cari i pagamenti con gli instant payment è lento a decollare. Si può anche considerare la possibilità di avere una valuta digitale pubblica che sia concorrente di Libra, ha aggiunto Le Maire, anticipando che se ne parlerà nelle riunioni del Fondo monetario internazionale in programma a ottobre.

Le polemiche dei regolatori sul progetto di Facebook per il fintech si sono moltiplicate, proprio a causa del vuoto regolatorio denunciato da Le Maire. “Stando alle informazioni su Libra finora pubblicamente disponibili, non è chiaro quali regole dell’Ue potrebbero applicarsi” alla criptomoneta di Facebook, ha confermato una portavoce della Commissione europea all’agenzia Reuters. “Probabilmente sarà necessaria qualche forma di autorizzazione in Europa, a seconda delle funzionalità”.

Le Maire aveva già chiarito nei giorni scorsi la posizione del suo paese sulla criptomoneta di Facebook: “Voglio dirlo con molta chiarezza, in queste condizioni non possiamo autorizzare lo sviluppo di Libra sul suolo europeo, ne va della sovranità monetaria degli Stati”, ha dichiarato il ministro delle Finanze in apertura di un incontro all’Ocse sulle sfide delle criptomonete.

La posizione severa della Francia potrebbe però non essere condivisa da stati Ue più piccoli come Malta, che ha già messo in atto, a livello nazionale, un set di regole per il settore che ha l’obiettivo di attrarre gli operatori delle monete virtuali. Il rischio è che nell’Ue si produca una spaccatura simile a quella che si è verificata sullo spinoso tema della web tax, la tassa sui colossi del digitale.

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