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Metaverso: ecco cos’è, come funziona e come entrarci

Da Facebook a Microsoft, sono molte le big tech impegnate ad investire nell’universo parallelo virtuale che potrebbe cambiare le nostre vite: tutto quello che c’è da sapere sull’universo virtuale

Pubblicato il 22 Set 2022

Metvaerso, come si sta evolvendo e quali imprese vi prendono parte

Metaverso non è un termine nuovo ma ha conquistato le luci della ribalta quando Mark Zuckerberg ha annunciato che sarebbe stata denominata Meta la holding che aggrega Facebook, Instagram e Whatsapp. Ma soprattutto ha messo sul piatto e dentro il progetto del metaverso oltre10 miliardi di dollari. Da quel momento tutte le big tech, tra cui Microsoft, hanno annunciato progetti nel metaverso.

Secondo le analisi di Bloomberg, se nel 2020 il mercato del metaverso valeva 478,7 miliardi di dollari, nel 2024 dovrebbe valere quasi il doppio, 800 miliardi di dollari.

Ma ciò che è estremamente interessante sono i parametri di crescita, così come riporta Gartner:  entro il 2026, il 25% delle persone su scala globale trascorrerà un’ora nel metaverso e il 74% degli statunitensi adulti pensa di iscriversi al metaverso dove troverà il 30% delle aziende globali pronte a offrire servizi e prodotti. La crescita stimata del mercato de metaverso dovrebbe essere pari al 13,1% all’anno.

L’origine del metaverso: Snow Crash e la cultura cyberpunk

Metaverse è un termine coniato da Neal Stephenson esponente del cyberpunk, nel 1992 nel suo libro Snow Crash: il metaverso è una realtà virtuale condivisa tramite internet dove si è rappresentati attraverso il proprio avatar.

Stephenson descrive il metaverso come un’immensa sfera nera di 65536 km di circonferenza, tagliata in due all’altezza dell’equatore da una strada percorribile anche su di una monorotaia con 256 stazioni, ognuna a 256 km di distanza. Su questa sfera ogni persona può realizzare in 3D ciò che desidera.

Cos’è il metaverso?

Il metaverso è un universo digitale frutto di molteplici elementi tecnologici tra cui video, realtà virtuale e realtà aumenta.

Il Metaverso si sviluppa nel digitale, la sua materia è composta dai dati e dalle informazioni, in stretta correlazione con l’universo dell’oggettivo, la sua struttura è spazio-temporale, la stessa dell’universo fisico. Si tratta di un cyberspazio ovvero di un universo creato e alimentato dalle reti globali di comunicazione.

La realtà virtuale è l’ambiente nativo del Metaverso. La “virtualità” è frutto della convergenza di due modelli della computer science: l’ubiquitous computing, dove il digitale appare sempre e ovunque con lo sviluppo di dispositivi mobili, wearable compresi, e il cloud computing che permette l’accesso infinito ai dati.

L’unione tra ubiquitous e cloud computing permette la trasportabilità in rete di ambienti grafici che simulano lo spazio, la prospettiva e le luci sviluppati dalla computer graphic più facile ed economica, condivisibile e in tempo reale.

Come entrare nel metaverso

Nel metaverso gli utenti accedono tramite visori 3D e vivono delle esperienze virtuali: possono creare degli avatar realistici, incontrare altri utenti, creare oggetti o proprietà virtuali, andare a concerti, conferenze, viaggiare e altro. Basta connettersi a un browser che consenta di accedere a una di queste comunità virtuali.

Mark Zuckerberg, ad esempio, ha previsto l’uso di occhiali speciali che catapultano chi li indossa all’interno della realtà digitale. Si tratta degli Oculus Quest 2, protagonisti di uno spot andato in onda durante il Super Bowl 22.

Questa modalità di entrata nel metaverso è in realtà siminile a quanto accade per accedere ad altre piattaforme tramite i visori di realtà virtuale: è il caso dei videogame oppure di giochi che promettono di godere di una realtà immersiva in 3D.

Anche le aziende e imprese entrano e investono nel metaverso

La mappa dei siti del metaverso è in costante evoluzione, tanto che Vincenzo Cosenza ideatore dell’Osservatorio metaverso ha iniziato a organizzare una mappa che permetta a chiunque di iniziare a orientarsi tra le centinaia di mondi virtuali, anche in base ai servizi e alle caratteristiche tecnologiche (con o senza blockchain ecc.)

Per i curiosi del metaverso, segnaliamo i tre mondi considerati principali porte di accesso:

  • Decentraland è un metaverso creato da Ethereum. Qui gli utenti una volta iscritti possono realizzare edifici virtuali, case, parchi e far pagare agli altri la visita. Tutti gli elementi virtuali di Decentraland possono essere acquistati con una criptovaluta chiamata $Mana. Per entrare in Decentraland basta andare su sito creare un account con il proprio avatar e iniziare l’esplorazione.
  • Sandbox è un metaverso virtuale che ha già stretto una collaborazione con Meta. Gli avatar di Sandbox hanno uno stile visivo a blocchi come Minecraft e possono costruire, possedere e monetizzare utilizzando Nft e criptovaluta $Sand.
    Sandbox ha anche stretto una partnership con oltre 165 marchi per creare gli avatar nel mondo virtuale di personaggi famosi come Snoop Dog che organizza party per partecipanti paganti e The Walkind Dead che un suo gioco. La piattaforma non è ancora completamente fruibile ma si può già visitarla e interagire con la community composta da circa 30 mila utenti.
  • Stageverse piattaforma virtuale per esperienze immersive. Ha debuttato al concerto dei Muse e consente agli utenti di assistere a concerti attraverso filmati 3D a 360° ed effetti speciali. È possibile accedere a Stageverse attraverso l’app Oculus Quest per dispositivi iOS e android.

I settori economici in cui nel metaverso si investe di più

Secondo uno studio di Sensemakers, il 56% degli italiani ritiene che le aziende faranno bene ad investire sul metaverso (il 22% perché nel metaverso si potranno fare cose impossibili nella vita reale e il 34% perché il metaverso ci semplificherà il lavoro e le relazioni).

Il 44% degli intervistati ritiene che le aziende farebbero invece meglio ad investire su cose reali per risolvere problemi veri e tale posizione è espressa dalla maggioranza (51%) delle donne. Secondo gli italiani, con una percentuale del 49% saranno i social network ad avere maggiore successo nel metaverso seguiti dai produttori di device tecnologici (42%) e dalle società di giochi online (41%), mentre risultano più staccate le società che offrono contenuti audiovisivi e quelle che offrono servizi di e-commerce.

È interessante notare che, mentre i giovani ritengono che saranno i social ad avvantaggiarsi maggiormente, per le classi di età più anziane i successi più significativi nel metaverso saranno riscossi dai produttori di device tecnologici.

Metaverso, gli impatti sulla società

Sono invece piuttosto critiche le valutazioni sugli impatti sociali del metaverso: ben il 43% ritiene che il metaverso aumenterà ulteriormente il potere delle società tecnologiche rispetto alle istituzioni della vita reale (con tale percezione particolarmente pronunciata sui giovani e su coloro che vantano alti livelli di scolarizzazione), mentre secondo il 30% degli intervistati il metaverso amplificherà le diseguaglianze economiche e sociali. Anche in virtù di tali pericoli solo il 14% immagina che il metaverso possa essere un mondo completamente libero senza regole né codici di comportamento con gli unici limiti rappresentati dalla tecnologia. Il 35% ritiene invece che regole e codici di comportamento dovranno essere fissati dalle stesse istituzioni pubbliche della vita reale, il 28% dalle comunità degli utenti e il 23% dalle piattaforme tecnologiche che creeranno gli ambienti virtuali.

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