LA VERTENZA

Micron, il Governo tenta la mediazione

Il ministro Guidi ha incontrato i sindacati: in ballo la mobilità per 419 lavoratori della multinazionale. Landini e Turi (Fiom): “Ci hanno assicurato un intervento presso Micron ed StM”. Alberta (Fim-Cisl): “Riunione positiva, ora mantenere gli impegni”. Colonna (Uilm): “Dimostrata la massima attenzione”

Pubblicato il 03 Apr 2014

Antonello Salerno

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La vertenza Micron, che vede sul tavolo 419 esuberi annunciati dalla multinazionale nei suoi stabilimenti italiani, tra Vimercate, Agrate, Avezzano, Arzano e Catania, si avvia velocemente verso la resa dei conti: il 7 aprile, se azienda e sindacati non avranno raggiunto un accordo, potrebbero partire le lettere di licenziamento.

Intanto, dopo la mobilitazione dei sindacati che nelle ultime settimane avevano più volte chiesto l’intervento del Governo, oggi al Mise si è svolto l’incontro dei segretari nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, Nicola Alberta, Roberta Turi e Luca Maria Colonna, con il ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, e il suo vice che si era occupato della vertenza da sottosegretario già con il governo Letta, Claudio De Vincenti.

Un incontro da cui emergono i primi segnali positivi per la sorte dei 419 lavoratori che rischiano la mobilità, con il Governo che avrebbe assicurato il proprio impegno per il rilancio del settore della microelettronica in Italia e per il futuro professionale delle persone coinvolte.

Nel corso della trattativa con l’azienda intanto, in numeri iniziali si sono leggermente ridimensionati: dagli inziali 419 esuberi al tavolo conclusivo del sette aprile si arriverà con una forchetta che va dai 240 dell’ipotesi migliore ai 340 di quella peggiore, con le 100 posizioni in ballo che riguardano possibilità di trasferimento in Italia (40) e all’estero (60) annunciate dall’azienda ma su cui ancora non sono stati forniti dettagli, né verificate adesioni. Per tutti gli altri i sindacati mantengono ferma la loro intenzione di non voler accettare la cassa integrazione a zero ore, né la possibilità di esodi incentivati se l’incentivo non dovesse essere sostanziosamente rivisto al rialzo rispetto ai 18 mesi offerti fino a oggi.

Cruciale sarà per trovare una soluzione per tutti anche la disponibilità di StMicroelectronics a riassorbire alcuni degli esuberi di Micron, questione su cui il Governo avrebbe avviato dei sondaggi e su cui non si parla di cifre, ma di impegni e di possibilità concrete.

Nei giorni scorsi a supporto della battaglia dei dipendenti di Micron per mantenere il posto di lavoro erano arrivati un appello bipartisan di un gruppo di parlamentari, una richiesta di incontro arrivata dagli uffici di Bruxelless del commissario Ue Antonio Tajani, e una sollecitazione del sindacato mondiale dei lavoratori dell’Industria, IndustriALL.

“E’ positivo il fatto che il ministro abbia voluto incontrarci – commentano Maurizio Landini e Roberta Turi, segretari generale e nazionale di Fiom-Cgil – e che ci abbia assicurato che si impegnerà su questa vertenza, intervenendo anche presso le sue aziende, Micron e StMicroelectronics. Su Micron per fare in modo che per la durata del piano di riorganizzazione industriale si utilizzino strumenti socialmente non traumatici, e su StM affinché si faccia carico del maggior numero possibile di esuberi. Auspichiamo – conclude – che questi interventi possano determinare un esito positivo per la vertenza. Intanto domani, in assenza di ipotesi concrete, confermiamo il presidio davanti a palazzo Chigi”.

“L’incontro ha toccato due aspetti fondamentali – afferma Nicola Alberta, responsabile nazionale Fim-Cisl del gruppo StM – la necessità per l’Italia, se vuole rimanere in un settore industriale avanzato come quello della microelettronica e dei semiconduttori, di mettere in campo strategie industriali coerenti e di sostegno per il settore. Mentre per quanto riguarda gli esuberi l’impegno del Governo è di un’azione per il ruolo che svolge in Stm attraverso il fondo strategico, per il rientro degli esuberi annunciati da Micron”.

“Abbiamo ottenuto un primo risultato con la conferma da parte del Governo che ora deve tradursi in precisi impegni delle aziende interessate – conclude Alberta – a mettere in campo azioni per il ritiro degli esuberi annunciati e la presentazione di un piano industriale di sviluppo e prospettiva”.

“Il ministero ci ha assicurato che StM attingerà dai lavoratori in uscita da Micron per prendere il personale di cui ha bisogno, in coerenza con le proprie strategie di sviluppo e le proprie prospettive – afferma Luca Maria Colonna, segretario nazionale Uilm-Uil – Ma con ogni probabilità questo non porterà ad azzerare gli esuberi di Micron. Ma è incoraggiante il fatto che ci sia impegno e massima attenzione del Governo su questa vertenza”.

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