I ricavi dei server enterprise distribuiti in Europa sono in calo del 4,4% anno su anno nel 2021, ma l’Italia è in controtendenza con un +16,1%. Tengono, ovunque, i segmenti storage e networking. Lo rivelano i dati diffusi dalla società di market intelligence Context.

Nel quarto trimestre il mercato dei server aziendali ha registrato in Europa un crollo del 15% nei ricavi rispetto al quarto trimestre 2020 a causa delle restrizioni sulle supply chain e le incertezze economiche create dalle rinnovate limitazioni agli spostamenti dovute alla pandemia.
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Effetto cloud, vendite di server aziendali in calo da tre anni
Il calo del full year non è altrettanto drammatico, ma segue due anni col segno in rosso: -9% nel 2019 e -15% nel 2020. La spiegazione va cercata, secondo Context, nei trend di lungo periodo, come la migrazione verso un’infrastruttura cloud ibrida e la trasformazione software-centric dei data center, che hanno colpito le vendite dei server on-premises.
C’è anche da considerare che includendo il Regno Unito nelle stime, il mercato dei server enterprise è cresciuto del 5,9% nel 2021, grazie al +5,5% registrato in Uk, tornata a prestazioni brillanti nell’ultimo trimestre.
La crescita annuale dell’Italia è seconda solo a quella dell’Austria (+30,6%) ed è seguita dai buoni risultati di Francia (+11,4%), Danimarca (+11,1%) e Spagna (+10,8%). In rosso le vendite full year in Olanda (-8,1%), Belgio (-7,8%), Svizzera (-4,3%) e Polonia (-2,6%).
Nel quarto trimestre l’Italia è piatta a +0,6%. Crescono a due cifre Uk (+19,8%) e Repubblica Ceca (+13,4%), mentre crollano Belgio (-19,4%), Polonia (-17,4%), Spagna (-14,5%) e Svizzera (-11,4%).
L’impatto del lavoro ibrido
È positivo il segmento enterprise storage: anche se i ricavi anno su anno sono in calo del 4,2% nel quarto trimestre, nel full year 2021 sono in crescita del 4,6%. Le difficoltà sulla catena logistica e le restrizioni dovute al Covid sono la principale ragione del declino dell’ultimo trimestre.
Col segno più anche il mercato del networking, nonostante le cattive prestazioni del switching: è infatti l’espansione del wireless a sostenere i risultati, ovvero una crescita anno su anno del 13% nell’intero 2021 e del 5,7% nel quarto trimestre. L’incremento del full year rispetto all’intero 2019 è ancora maggiore (+17%): un segnale promettente per il futuro, secondo Context.
Le difficoltà di approvvigionamento sulla supply chain persisteranno per tutto il 2022, mentre il trend di lungo termine verso il lavoro ibrido e la riduzione degli spazi in ufficio continuerà a far diminuire gli investimenti in infrastrutture di switching.
Infine, notano gli analisti, i ricavi del quarto trimestre sono da considerarsi abbastanza elevati e si sono mossi in territorio negativo solo perché paragonati al quarto trimestre del 2020, quanto gli investimenti delle imprese sono stati particolarmente forti alla fine della prima ondata di Covid-19.
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