Facebook, Google, Twitter e tutte le aziende dei social media e i servizi di hosting attivi nell’Unione europea avranno un’ora di tempo al massimo per rimuovere dalle loro piattaforme i contenuti legati al terrorismo: se tarderanno potranno essere multate dalle autorità europee. La Commissione Libertà civili del Parlamento dell’Ue ha votato sì alle nuove norme per contrastare i contenuti terroristici online. La bozza di legge sarà sottoposta al voto dell’assemblea in seduta plenaria la prossima settimana.
Il documento approvato dalla Commissione Libe del Parlamento europeo limita così la finestra di tempo in cui le aziende di Internet che ospitano contenuti caricati dagli utenti e offrono servizi in Ue dovranno rimuovere i contenuti legati alla propaganda e agli atti terroristici; l’ora si intende dal momento in cui l’azienda viene allertata dalle autorità nazionali competenti.
Se il termine dei sessanta minuti non viene rispettato la multa potrebbe raggiungere il 4% del fatturato globale dell’azienda inadempiente; si tratta della cifra massima che verrà applicata quando la mancata compliance è continuativa e sistematica.
Non è previsto un obbligo legale di controllare costantemente le piattaforme Internet per scovare i contenuti estremisti. Tuttavia le aziende che violeranno più volte l’ordine di rimozione entro un’ora potrebbero subire la richiesta di adottare misure di protezione aggiuntive, come report alle autorità a scadenze regolari o assunzione di più collaboratori preposti al vaglio dei contenuti caricati. Le misure terranno comunque conto, dice la bozza di legge europea, delle “capacità finanziarie” di ciascuna azienda e della “libertà di ricevere idee e informazioni in una società aperta e democratica”.
Ancora, le piattaforme più piccole potranno avere un lieve vantaggio, ovvero 12 ore di tolleranza dopo aver ricevuto l’ordine di rimozione dalle autorità.
Per contenuti estremisti la legge intende ogni materiale – testo, immagini, registrazioni audio, video – che incitano all’attentato, forniscono istruzioni per tali attacchi o invitano alla partecipazione e reclutano leve per i gruppi terroristici. È incluso ogni contenuto che spiega come creare e utilizzare armi ed esplosivi a scopo terroristico.
Restano fuori dalla normativa i contenuti a carattere giornalistico e documentaristico o per scopi formativi e di ricerca.
Già a fine 2018 le autorità europee avevano annunciato la stretta contro la propaganda terroristica online indicando che sarebbe arrivato l’intervento del legislatore.“Vogliamo avere la certezza assoluta che tutte le piattaforme e i fornitori It cancelleranno i contenuti legati ai gruppi terroristici e che collaboreranno con le forze dell’ordine e la giustizia“, ha dichiarato la commissaria Ue alla Giustizia Vera Jourova. L’impulso legislativo della Commissione europea è passato al Parlamento ed è ora alle battute finali dell’iter, che ha seguito da vicino gli input dell’organo esecutivo europeo: un’ora di tempo per eliminare i contenuti estremisti e sanzionii fino al 4% del fatturato totale per le piattaforme che non si adeguano. “La finestra di tempo è decisiva”, ha sottolineato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker illustrando la proposta al Parlamento europeo nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione.
La plenaria di Strasburgo voterà il progetto di legge la prossima settimana. Il nuovo Parlamento, che si formerà dopo le elezioni europee, sarà incaricato di negoziare con il Consiglio dei ministri i termini definitivi della legge.