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Facebook arruola giornalisti free lance: sul piatto 5 milioni di dollari

Negli Stati Uniti un progetto che punta alla creazione di newsletter e siti “indipendenti” per raggiungere comunità meno coperte dall’informazione. Ma la Columbia University insorge: “Patto faustiano”

Pubblicato il 30 Apr 2021

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Nuovo passo di Facebook nel mercato delle notizie. All’indomani del braccio di ferro con il governo australiano, l’azienda di Menlo Park investe 5 milioni di dollari per arruolare negli Usa i giornalisti locali sulla sua nuova piattaforma di newsletter presentata il mese scorso. Il progetto, che consente ai giornalisti di creare siti o newsletter monetizzando il proprio lavoro, sarà integrata con le pagine di Facebook e permetterà l’interazione all’interno delle comunità di lettori.

In particolare, viene data priorità ai giornalisti in grado di coprire aree svantaggiate e meno raggiunte dalle informazioni come il pubblico “afroamericano, latino-americano, asiatico o di altro colore”.

Il trend delle newsletter

La mossa fa parte della risposta dell’azienda alla tendenza in via di affermazione di newsletter inviate via email, come quella creata da Substack, spesso “unica voce che copre una data comunità”, dice la società. Un trend che vede in campo, oltre a Substack, anche Medium e Revue, recentemente acquisita da Twitter: alla base del nuovo modello una piattaforma che consente ai giornalisti di utilizzare un mix di newsletter e-mail a pagamento e gratuite per raggiungere potenziali lettori.

I giornalisti potranno guadagnare denaro aggiuntivo dalla pubblicazione di articoli utilizzando gli strumenti di Facebook, a partire dagli abbonamenti, e ogni giornalista potrà fissare liberamente il proprio prezzo.

La denuncia della Columbia: “Patto faustiano”

La strategia di Facebook riscuote però anche commenti negativi. “Un patto faustiano – ha twittato Emily Bell, direttrice del Tow Center for Digital Journalism presso la Columbia Journalism School -. L’industria dell’informazione dovrà fare i conti con le basi economiche di questa iniziativa. Finora Facebook è stata spesso utilizzata come strumento per opprimere i giornalisti in tutto il mondo e la sua attività si basa sulle attività di moderatori di contenuti non sindacalizzati o pagati male”.

La crescita delle newsletter a pagamento sta scuotendo il mondo dei mezzi di informazione. Giornalisti di alto profilo di giornali come il New York Times e Vox Media hanno lasciato le testate per mettersi in proprio su piattaforme come Substack e Patreon, attirati da anticipi di cassa e dalla prospettiva di guadagni più alti dagli abbonamenti.

Substack ha annunciato questo mese “Substack Local”, un programma da 1 milione di dollari per pagare fino a 30 giornalisti locali per dare gambe alla propria attività.

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