IL DOCUMENTO SEC

Musk vende azioni Tesla per 7 miliardi di dollari. Tesoretto per Twitter?

Mossa preventiva del multimiliardario in vista della battaglia legale per la mancata acquisizione del social network. Il manager punta a evitare una vendita di emergenza di titoli della casa automobilistica se si trovasse costretto a procedere con l’operazione e se i partner finanziari si tirassero fuori

Pubblicato il 10 Ago 2022

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Elon Musk ha venduto quasi 7 miliardi di dollari di azioni del gruppo automobilistico Tesla, secondo un documento depositato presso la Sec, l’autorità di Borsa americana. Il multimiliardario e titolare di Tesla, attualmente coinvolto in un’azione legale per l’acquisizione del social network Twitter, ha venduto circa 7,9 milioni di azioni Tesla tra il 5 e il 9 agosto.

Sul suo account TwitterMusk ha spiegato di voler “evitare una vendita di emergenza di titoli Tesla“, se fosse costretto ad acquistare Twitter e alcuni dei partner finanziari non lo seguissero. Ad aprile aveva già venduto circa 8,5 miliardi di dollari di azioni del suo gruppo automobilistico per prepararsi all’acquisizione del social network.

Timori per una possibile “fuga” di finanziatori

Musk non ha tuttavia specificato quali partner azionari teme possano abbandonare i piani per finanziare la transazione privata di Twitter con lui. All’inizio di maggio, Musk aveva raccolto finanziamenti da 19 diversi partner tra cui il principe Alwaleed Bin Talal Bin Abdulaziz Alsaud dell’Arabia Saudita, Qatar Holding, le società di venture capital Sequoia, il fondo di crescita Dfj, Vy Capital e l’exchange di criptovalute Binance. Il patron di Tesla ha comunque detto che riacquisterebbe alcune delle sue azioni se non dovesse portare a termine l’acquisizione di Twitter: in questo caso, inoltre, ha fatto sapere che prenderà in considerazione la creazione di una propria piattaforma social, X.com.

Attesa per il processo del 17 ottobre

Intanto sale l’attesa per l’appuntamento del 17 ottobre, quando è fissata l’udienza del processo Musk-Twitter. Musk aveva accettato di acquistare Twitter il 25 aprile, ma ha cercato di ritirarsi l’8 luglio senza pagare la commissione da un miliardo di dollari prevista in caso di rottura dell’accordo, citando in sua difesa l’incapacità di Twitter di fornire dettagli sulla prevalenza di account bot e spam. Il social media lo ha quindi citato in giudizio quattro giorni dopo, accusandolo di sabotare la fusione perché non serviva più i suoi interessi e chiedendogli di completare l’operazione.

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