STRATEGIE

Sky-Mediaset, l’accordo piace ai mercati. Gli analisti francesi: “Colpo a Vivendi”

Vola in Borsa il titolo del Biscione all’indomani dell’annuncio della maxi-partnership. I media finanziari d’Oltremanica: “Berlusconi patteggia con Murdoch per sfuggire a Bolloré”

Pubblicato il 03 Apr 2018

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Titolo ai massimi degli ultimi 12 mesi: parte così, con il plauso dei mercati per Mediaset, l’intesa annunciata alla vigilia di Pasqua con Sky. Ma non è l’unica reazione al maxi-accordo. Per Les Echos, giornale economico di Parigi, si tratta di “un nuovo colpo duro per Vivendi“, il colosso dei media guidato dall’industriale bretone Vincent Bolloré, già “attaccato dal fondo Elliott in Telecom Italia, società di cui Vivendi è azionista di riferimento”: a questo punto “per riconciliarsi con il clan Berlusconi il gruppo di Bolloré dovrà tenere conto del colosso europeo Sky, a sua volta ambito dagli americani Disney Comcast”. La nuova intesa Mediaset-Premium Sky – puntualizza il giornale – potrebbe inoltre trasformarsi in una “reale alleanza durante la battaglia per i diritti tv sulla serie A”.

Secondo gli analisti l’accordo non dovrebbe avere impatti finanziari diretti per Ei Towers proprietaria dell’infrastruttura di rete necessaria alla trasmissione del segnale del gruppo Mediaset, di cui è parte, in quanto il mux che verrà utilizzato da Sky è di proprietà Mediaset, mentre l’attività di gestione di questa capacità (che verrà svolta da Ei Towers) “è già inclusa nel corrispettivo recentemente stabilito con il rinnovo del contratto tra Ei Towers e Mediaset”.

Non è la sola bomba che Sky ha gettato nel mercato. Anche le tlc dovranno fare i conti con la partnership annunciata dal player con Open Fiber, la società della fibra di proprietà di Enel e Cdp: al cuore dell’intesa il “super-decoder” Sky Q che potrebbe essere in grado di bypassare l’intervento delle telco.

A dimostrare che il panorama televisivo italiano sia radicalmente cambiato nel volgere di poche ore concorre anche un’altra vicenda: il fatto cioé che Mediapro abbia rimandato l’annuncio dei nuovi pacchetti per i diritti televisivi della serie A per il triennio 2018-2021: l’annuncio dell’alleanza Sky-Mediaset ha imposto un supplemento di riflessione alla casa catalana, chiamata – dopo ave sborsato 1,05 miliardi di euro per la serie A –  a rivendere il prodotto ai player interessati. La nuova partnership infatti potrebbe mettere a rischio il “modello di business” che Mediapro aveva immaginato quando, acquisiti i diritti, quella tra Mediaset e Sky era ancora una situazione di concorrenza serrata.

Le mosse di Sky arrivano in un momento di turbolento assestamento nello scenario dei media: al centro Mediaset, ma con effetto a farfalla anche sulla complessa partita Tim.

Ma è in realtà l’intero settore dei media ad essere attraversato da movimenti tellurici di fronte al peso crescente degli Over the top – Netflix in testa – che stanno costringendo i broadcaster a rivedere i propri modelli di business. Non è finita qui: il tutto si gioca a sua volta all’interno di uno tsunami tutto italiano: il lungo processo in vista dell’asta per il 5G, che costringerà le emittenti – vedi legge di Bilancio – a uno storico “trasloco” delle emittenti dalle frequenze finora occupate ad altre bande più “ristrette”, così da liberare il campo agli operatori di Tlc per la costruzione della futura rete mobile.

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