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Facebook alla guerra delle bufale, rimossi 2 miliardi di account falsi

Nel primo trimestre la cifra risulta raddoppiata rispetto alla fine del 2018. Il ceo Mark Zuckerberg: “La porzione del budget che destiniamo alla sicurezza è più grande dell’intero fatturato di Twitter quest’anno”. E intanto prende contatti con i gemelli Winklevoss per collaborare a un progetto sulla criptovaluta

Pubblicato il 24 Mag 2019

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Facebook intensifica la battaglia contro gli account fake: nel primo trimestre del 2019 la piattaforma social ne ha disabilitati 2,19 miliardi, quasi il doppio rispetto al quarto trimestre del 2018 (1,2 miliardi). Questi numeri stratosferici si devono a “attacchi automatizzati condotti da attori malevoli che cercano di generare enormi volumi di account alla volta”, come si legge nel report trimestrale dell’azienda (Community Standards Enforcement Report).

Questa battaglia implica un dispiegamento di forze gigantesco: nella telefonata con gli analisti con cui ha illustrato i risultati del report, il ceo Mark Zuckerberg ha detto che “la porzione del budget che destiniamo alla sicurezza è più grande dell’intero fatturato di Twitter quest’anno. Siamo in grado di fare cose che per altri non sono nemmeno possibili”. Il fondatore del social media ha voluto così replicare alle ipotesi di “spezzatino” societario ventilate da alcuni politici americani e dall’altro fondatore Chris Hughes ma che, insiste Zuckerberg, indebolirebbe la capacità dell’azienda di spendere e contrastare gli attori malevoli.

Nel primo trimestre 2019 Facebook ha riportato 2,38 miliardi di utenti mensili attivi (Mau). Il numero di account disabilitati non viene incluso in questo calcolo perché i fake più ovvi vengono rapidamente rimossi, ha spiegato l’azienda. Resta un 5% dei Mau che, secondo Facebook, è fasullo.

In Italia Facebook, dopo le segnalazioni della Ong Avaaz, ha chiuso a inizio mese 23 pagine social con oltre 2,46 milioni di follower che veicolavano notizie false contro migranti e vaccini; la metà era a sostegno di Lega e 5 Stelle. Con l’avvicinarsi delle elezioni europee Facebook ha anche intensificato gli sforzi anti-fake news annunciando la creazione di un archivio pubblico delle ads politiche.

La strategia futura punta su un Facebook più concentrato sulle conversazioni private, come annunciato da Zuckerberg a marzo, e interoperabilità tra le chat Messenger, Instagram e WhatsApp. Il ceo ha tuttavia charito oggi che tale focus sulle conversazioni private e i messaggi protetti da cifratura renderà più complesso rimuovere gli account e i contenuti fake. “Continueremo la battaglia senza poter usare uno strumento molto importante, ovvero la capacità di guardare quei contenuti”, ha detto Zuckerberg. “Non è chiaro su molti di questi fronti se potremo essere efficaci come adesso sui contenuti dannosi”.

Nel futuro di Facebook si profila anche la creazione di una criptovaluta: secondo quanto riporta il Financial Times, l’azienda ha avuto contatti con gemini, la piattaforma fintech dei gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, gli stessi che hanno fatto causa a Zuckerberg accusandolo di aver rubato loro l’idea per un social network e che sono stati liquidati con 65 milioni di dollari.

Ora il social di Menlo Park sarebbe pronto a entrare in affari con i “nemici” di Zuckerberg per accelerare i tempi di lancio della valuta digitale. Secondo indiscrezioni dell’agenzia Reuters, Facebook ha registrato a inizio mese in Svizzera una startup chiamata Libra, nome in codice del progetto per dar vita a una criptovaluta che servirà a fare acquisti sul social network e a scambiare denaro via WhatsApp

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