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Cloud per la PA: cresce l’offerta Consip per Iaas e Paas

Due nuovi accordi quadro: contratti pronti all’uso per consentire l’acquisto di soluzioni e applicazioni in coerenza con le indicazioni del Piano triennale dell’informatica. Sul piatto 4,8 miliardi: in ballo anche la gara per i servizi applicativi

Pubblicato il 28 Apr 2022

consip

L’offerta Consip di servizi cloud alla Pa si arricchisce con due nuovi accordi quadro, l’uno per i servizi di “Public cloud IaaS PaaS“, l’altro per i “Servizi applicativi in ottica cloud”.

Si tratta di strumenti che consentiranno alle Pa di acquisire, attraverso contratti pronti all’uso, soluzioni, applicazioni e servizi cloud, in coerenza con le indicazioni del piano triennale dell’informatica nella Pa e la recente Strategia cloud Italia, anche per la realizzazione dei progetti finanziati attraverso i fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che afferiscono alla Missione 1 – Componente 1.

Public cloud IaaS PaaS”

Il primo strumento, come detto, è l’accordo quadro per i servizi di “Public cloud IaaS PaaS”, già disponibile, che permette alle Pa realizzare un percorso completo di migrazione e adozione del cloud, acquisendo attraverso “contratti pronti all’uso”: servizi public cloud di tipo IaaS (Infrastructure-as-a-service) e PaaS (Platform-as-a-service) – tra cui sistemi operativi, Vpn, traffico internet, storage, database, piattaforme applicative, tool di sviluppo – erogati da provider qualificati da Agid. Per l’adesione al contratto (lotto 1), del valore complessivo di 702 mln/€, le Pa utilizzeranno un configuratore, che permette di indicare in maniera dettagliata il fabbisogno e di identificare il fornitore aggiudicatario con la migliore offerta tecnica ed economica; servizi di supporto, per consentire di pianificare e definire la migliore strategia di migrazione al cloud (assessment applicativi, valutazione strategia di migrazione, studi di fattibilità, supporto al monitoraggio e controllo dei risultati). I contratti (lotti 2-5), del valore totale di oltre 70 mln/€, sono attivi e prevedono l’adesione in base alla tipologia di Amministrazione (centrale o locale) e alla collocazione geografica (Nord, Centro, Sud); servizi professionali tecnici, per migrare i servizi It da un modello di erogazione on-premise (cioè presso il cliente) verso un modello di erogazione cloud (disegno della soluzione ed architettura degli ambienti cloud, configurazione e trasferimento dei dati, definizione di policy di sicurezza, monitoraggio, supporto e affiancamento). I contratti (lotti 7-11) saranno attivati entro maggio.

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“Servizi applicativi in ottica cloud”

Il secondo strumento è l’accordo quadro “Servizi applicativi in ottica cloud” (ed.2), destinato esclusivamente ai fabbisogni delle pubbliche amministrazioni centrali, di cui è appena stata bandita la gara (le offerte possono essere inviate entro il 12 maggio). L’iniziativa ha l’obiettivo di fornire alle Pa strumenti per realizzare servizi digitali disegnati sulla centralità del cittadino, sulla semplificazione delle interazioni con la Pa, sull’efficienza operativa e l’agilità tecnologica; favorire il riuso applicativo migliorando la qualità e la standardizzazione del software; gestire e innovare i processi di sviluppo e gestione del portafoglio applicativo.

Attraverso questa gara saranno messi a disposizione delle Pa centrali, contratti “pronti all’uso” del valore totale di quasi 4 mld/€ per acquisire: servizi applicativi (servizi IT finalizzati a supportare la trasformazione digitale e l’innovazione tecnologica, anche attraverso la realizzazione di applicazioni cloud-native, la migrazione al cloud, l’evoluzione delle applicazioni esistenti, l’adeguamento e il relativo mantenimento); servizi di Pmo – Program management office (a supporto della pianificazione dei progetti IT tramite servizi di project management, demand management e change management, nonché servizi di supporto alla gestione dei contratti applicativi – monitoraggio, customer satisfaction, etc.).

L’Accordo quadro prevede l’aggiudicazione fino a un massimo di sei operatori economici per i servizi applicativi e quattro per i servizi di demand e Pmo e, grazie a un innovativo meccanismo di attivazione progressiva del valore contrattuale e di attribuzione di quote agli operatori aggiudicatari, permetterà ai fornitori di erogare a rotazione i servizi secondo l’ordine di graduatoria, aumentando le opportunità di mercato, distribuendo meglio il carico di lavoro e fornendo un’ulteriore spinta propulsiva al settore. L’iniziativa si pone in continuità rispetto alla precedente edizione dell’Accordo quadro Servizi applicativi in ottica cloud – i cui lotti dedicati alle Pa centrali hanno registrato un notevole successo e un rapido esaurimento dei contratti, con acquisti per oltre 900 mln/€ – e sarà successivamente completata anche con l’aggiudicazione e l’attivazione dei contratti riservati alle Pa locali.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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