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Banda ultralarga, ok a piano aree grigie. Ma slittano i voucher

Previsto l’intervento pubblico nelle zone dove si concentra la maggior parte delle aziende italiane. Ma gli incentivi per “accendere” le reti probabilmente non andranno in Legge di Bilancio

Pubblicato il 01 Ott 2019

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Portare la banda ultralarga nelle aree grigie, alias quelle dove si concentra la maggior parte delle imprese italiane, distretti industriali inclusi. Il capitolo innovazione della nota di aggiornamento al Def (SCARICA QUI) evidenzia la necessità di un piano Bul per le aree grigie peraltro annunciato dall’allora ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio prima della crisi che ha portato alla nascita del governo 5Stelle-Pd. Il Cobul (Comitato banda ultralarga) lo scorso 17 luglio ha approvato l’avvio del progetto che punta a interventi di infrastrutturazione mirati nelle aree grigie anche reintegrando le risorse rimodulate del piano operativo nazionale imprese e competitività in linea con quanto già deciso nella riunione di agosto 2018. “Un percorso sfidante”, lo aveva definito il Consigliere per l’Innovazione Marco Bellezza.

Sempre il Cobul aveva parallelamente dato il disco verde all’erogazione di voucher per stimolare la domanda di fibra da parte degli italiani e quindi per “accendere” le reti in via di realizzazione grazie ai bandi pubblici Infratel aggiudicati ad Open Fiber. Secondo quanto risulta a Corcom i voucher saranno triennali e saranno destinati a Pmi, scuole e centri impiego. Ma stando se è vero che dei voucher si parla nel Nadef, cominciano a circolare voci sul non inserimento della misura in Legge di Bilancio.

Aree grigie: oltre 7mila aree industriali senza fibra

Delle aree grigie fanno parte svariati distretti industriali. Stando ai dati del “Libro bianco sul digital divide” a firma di EY, nelle aree grigie “risiede” il 65% delle imprese. E dalle elaborazioni aggiornate per CorCom un anno fa risultano oltre 7.000 le aree industriali prive di connessione in fibra oltre i 30 Mbps. E in 1.700 di quelle considerate di piccole dimensioni i servizi broadband di rete fissa non sono minimamente disponibili.

3mila euro per Pmi. 5mila per istituto scolastico. E risorse anche per le famiglie. Questo il “piano” voucher a cui sta lavorando il Mise insieme con Infratel. Ad annunciare le misure era stato  maggio scorso, il presidente di Infratel Maurizio Dècina in occasione del convegno annuale Aiip.  “Le reti vanno accese”, aveva detto il presidente di Infratel.

Del tema aree grigie si parlerà in occasione del convegno Corcom in programma a Roma il prossimo 10 dicembre.

La mappa Infratel delle aree grigie

I civici “neri” ovvero, quelli dove vi sono due reti diverse di nuova generazione e che quindi possono erogare servizi internet ad una velocità a partire da 100 Mbit/s e che evolveranno ad almeno 1 Gbit/s, sono il 32,7% di quelli messi a consultazione. È il risultato del monitoraggio Infratel sulle aree grigie e nere ovvero l’attività di aggiornamento della mappatura delle aree del territorio coperte da connettività.

Le aree grigie e nere sono quelle in cui gli operatori sono finora intervenuti con i propri programmi infrastrutturali o hanno interesse a farlo entro i successivi tre anni. Questa attività di mappatura è propedeutica ad eventuali nuovi interventi pubblici previsti nella “Strategia Italiana per la Banda Ultralarga”.

IL CAPITOLO INNOVAZIONE DELLA NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DEF

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