L'INIZIATIVA

Assocontact, via alla campagna vaccinale nei call center

Pronti a partire in Lombardia, Veneto, Sicilia, Puglia, Umbria, Abruzzo, Molise. Si punta a vaccinare almeno 30mila persone a settimana. Borgherese: “Offriamo strutture ampie, sicure e attrezzate”

Pubblicato il 07 Giu 2021

vaccini

Iniziano domani le vaccinazioni nei call center italiani. Ad annunciarlo Assocontact, l’Associazione di categoria che associa 65 aziende di call e contact center operanti in tutta Italia.

Si inizia domani nell’hub vaccinale di Molfetta, sede di uno dei più grandi contact center d’Italia: 800 mq interni e 1400 mq esterni sono stati messi a disposizione della cittadinanza con un progetto denominato “VAX4JOB”. Si prevede un numero medio di almeno 500 vaccinazioni giornaliere. “Il buongiorno si vede dal vaccino” è lo slogan con cui il team di Molfetta ha voluto comunicare l’iniziativa.

Ma l’impegno di Assocontact è ben più ampio: 10 centri di somministrazione vaccinale in 7 regioni pronti a vaccinare almeno 30.000 persone alla settimana. E poi la rete di 40mila operatori in tutta Italia già disponibile per offrire ulteriore supporto logistico, organizzativo e informativo alle azioni anti Covid del Governo Draghi. Gratis e da subito.

Con un occhio già proiettato a settembre e alla ripresa scolastica, il progetto di Assocontact prevede che i centri vaccinali rimangano aperti tutta l’estate (e fino ad ottobre) con l’obiettivo proprio per attivare le vaccinazione anche a favore degli studenti.

Il piano di Assocontact

L’Associazione ha messo a disposizione del Governo le proprie strutture, il personale medico e amministrativo, le dotazioni sanitarie e ogni altro elemento utile ad accelerare sulla campagna vaccinale. L’obiettivo è allargare la rete dei centri vaccinali, offrendo non solo nuove e attrezzate location per accogliere i cittadini, ma anche un supporto medico, logistico, informativo e organizzativo.

“Noi ci siamo e mettiamo a disposizione tutto quello che abbiamo per aiutare il Governo a proseguire spedito nella campagna vaccinale – spiega il Presidente di Assocontact, Lelio Borgherese – Apprezziamo il lavoro del generale Figliuolo e vogliamo dare un contributo concreto. Trasformare le nostre aziende in Centri vaccinali significa offrire alla popolazione strutture ampie, sicure, attrezzate, con personale amministrativo e sanitario già presente. Inoltre la nostra consolidata esperienza nella gestione dei dati e nel contatto con gli utenti rappresenta garanzia di velocità e certezza nelle convocazioni, come nelle informazioni da erogare ai cittadini. Vacciniamo oggi per una estate sicura ma siamo già proiettai a settembre, per essere in campo anche in occasione della ripresa dell’anno scolastico”.

Le aziende di call e contact center associate ad Assocontact che hanno già aderito al progetto sono operative in 7 regioni (Sicilia, Puglia, Umbria, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Molise). Ogni centro vaccinale può essere attivato mediamente in una settimana. Con i centri a regime, in totale si punta a vaccinare almeno 30mila persone alla settimana residenti nelle aree interessate.

Assocontact da tempo è in campo per offrire un contributo alla campagna vaccinale: già operativi in alcune regioni numeri verdi per informare i cittadini sul Covid-19 e successivamente per supportare le attività di contact tracing. Con le vaccinazioni che partono nei call center attivi in tutte le regioni italiane, da Nord a Sud, si offre un aiuto concreto alla più grande e complessa campagna vaccinale della storia.

Le aziende che operano in questo settore possono, infatti, offrire le proprie infrastrutture, le tecnologie e il know how delle proprie persone che costituiscono un sistema già in essere su tutto il territorio nazionale, immediatamente pronto all’uso e perfettamente in grado di rappresentare uno strumento di primo contatto informativo per il cittadino.

In questo scenario, secondo l’associazione, call e contact center possono diventare una cabina di regia di coordinamento, che distribuisca automaticamente le chiamate, in collegamento con le Asl e le autorità sanitarie. Ma non solo: call e contact center potrebbero offrire assistenza informativa e psicologica, azioni di persuasione e di contatto con il cittadino, operare un primo triage telefonico, creare script, alberature e algoritmi per raccogliere informazioni ed erogarle, in modo uniforme, su tutti i canali di contatto.

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