BANDA ULTRALARGA

Italia in prima fila nella ricerca sul grafene. Ecco il “game changer” del 5G

Il “supermateriale” chiave di volta nei futuri sistemi di comunicazione: il nuovo paper di Nature firmato dai partner accademici industriali di Grafene Flagship

Pubblicato il 12 Ott 2018

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Italia all’avanguardia nel mondo nell’attività di ricerca sul grafene per la bandalarga del futuro dimostrando di poter andare oltre le richieste di 5G, Iot e Industria 4.0. Emerge dal nuovo paper pubblicato da “Nature – Nature Reviews Materials” dai partner accademici industriali di Grafene Flagship che analizza le potenzialità del grafene nel mercato dell’Internet of Everything che, nel 2020, dovrebbe raggiungere oltre 12 miliardi di dispositivi connessi. Antonio D’Errico, senior Researcher di Ericsson Italia, è uno degli autori dell’articolo: “Il grafene per la fotonica ha il potenziale di cambiare la prospettiva dell’Ict in modo dirompente”.

I ricercatori della Graphene Flagship, una delle più grandi iniziative di ricerca della Commissione Ue, hanno dimostrato che i dispositivi fotonici integrati basati su grafene offrono una soluzione unica per le comunicazioni ottiche di nuova generazione. Questo cambia radicalmente il modo in cui i dati vengono trasmessi attraverso i sistemi di comunicazione ottica, rendendo i dispositivi integrati nel grafene l’ingrediente chiave per l’evoluzione del 5G.

“Poiché le tecnologie convenzionali dei semiconduttori si stanno avvicinando ai propri limiti fisici, dobbiamo esplorare tecnologie completamente nuove per realizzare le nostre più ambiziose visioni di una società interconnessa globale”, spiega Wolfgang Templ, manager of the Radio Transceiver Research Group presso Nokia Networks in Germania, realtà partner della Graphene Flagship. “Il grafene promette un significativo passo in avanti nelle prestazioni dei componenti chiave per le comunicazioni ottiche e radio oltre i limiti prestazionali delle attuali tecnologie dei componenti convenzionali basate sui semiconduttori”.

“L’utilizzo del grafene nella fotonica – spiega Paola Galli di Nokia Italia – offre una combinazione di vantaggi che costituiranno un game changer. È necessario esplorare nuovi materiali per andare oltre i limiti delle attuali tecnologie e soddisfare i bisogni di capacità delle reti future”.

Il paper fornisce anche una tabella di marcia che mostra quando i dispositivi fotonici basati su grafene supereranno i requisiti tecnologici per consentire l’evoluzione dei mercati dei dati e delle telecomunicazioni guidati da 5G, IoT e Industria 4.0. “Il grafene integrato in un circuito fotonico è una tecnologia scalabile e a basso costo in grado di gestire i collegamenti in fibra ad altissime velocità di trasmissione dati”, ha dichiarato Marco Romagnoli, di Cnit, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, partner della Graphene Flagship.

La partnership che comprende aziende e centri di ricerca in cinque diversi paesi europei tra cui l’Italia, ha prodotto la visione definitiva per il futuro dell’integrazione del grafene nella fotonica. Il team coinvolge ricercatori di Cnit, Ericsson Italia, Imec,  Nokia, Nokia-Bell Labs, Amo, Icfo e dell’Università di Cambridge. Queste collaborazioni sono il fulcro della Graphene Flagship, istituito dalla Commissione europea per supportare la commercializzazione del grafene e dei materiali correlati fino al 2023.

Daniel Neumaier di Amo GmbH, partner della Graphene Flagship, leader della Graphene Flagship Division on Electronics and Photonics Integration aggiunge: “I link di comunicazione ottica diventeranno sempre più importanti nel 5G per supportare le elevate velocità di trasmissione dati necessarie su tutti i nodi. I componenti ottici basati sul grafene integrati su una piattaforma di silicio saranno in grado di fornire sia un aumento delle prestazioni sia un processo di produzione a basso costo, pertanto ci si aspetta che diventino componenti chiave nell’era del 5G”.

“Questo articolo spiega chiaramente come l’utilizzo di un approccio integrato del grafene e della fotonica basata sul silicio sia in grado di soddisfare e superare i requisiti previsti relativi alla velocità di trasmissione dei dati nei futuri sistemi di telecomunicazione”, afferma Andrea C. Ferrari, professore alla University of Cambridge, Science and Technology Officer di Graphene Flagship e Chair del Management Panel. “L’avvento dell’Internet of Things e dell’era del 5G rappresentano opportunità uniche per il grafene di dimostrare il suo massimo potenziale”, conclude.

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