Valutare i benefici dell’integrazione della connettività satellitare nei servizi offerti ai passeggeri dei trasporti ferroviari ad alta velocità. È questo l’obiettivo della sperimentazione che Icomera, azienda specializzata in soluzioni di connettività per il settore e rivenditore ufficiale di Starlink per il settore, ha proposto di avviare sui convogli della “metropolitana d’Italia”.
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La relazione del Mit
A chiarirlo è il Ministero delle Infrastrutture rispondendo a un’interrogazione del Pd (a prima firma del deputato Andrea Casu) in commissione Trasporti alla Camera, precisando che “la sperimentazione è limitata al solo ambito del Wi-Fi per i passeggeri e non ha nessun legame con i sistemi di sicurezza ferroviaria. In particolare, non interferisce in alcun modo con l’Ertms – il sistema europeo per la gestione della marcia dei treni – né con il futuro sistema di comunicazione Future Railway Mobile Communication System (Frmcs), che andrà a sostituire l’attuale Gsm-Railway. Per questi ambiti, il Gruppo FS sta portando avanti progetti specifici e indipendenti per l’adeguamento dell’infrastruttura di terra e di bordo che non prevedono l’utilizzo della connettività satellitare”.
Le interlocuzioni con Icomera
Secondo il Mit, “si tratta di una sperimentazione che punta a migliorare ulteriormente la qualità del servizio WiFi per i passeggeri, aumentando la velocità di navigazione, la stabilità della connessione e, in generale, la soddisfazione dell’utenza”.
Il ministero ha sottolineato il fatto che “al momento, le interlocuzioni in corso riguardano esclusivamente Icomera, che è l’unico soggetto contrattualmente coinvolto nella gestione del sistema Internet on Board per i treni ad alta velocità” e che “non esiste, quindi, alcun contratto diretto tra Trenitalia e Starlink”.
Più nello specifico, la tecnologia proposta da Icomera consente di aggregare il traffico proveniente da diverse fonti – come le reti mobili 4G e 5G, ma anche connessioni satellitari – per massimizzare la banda disponibile a bordo. Attualmente, il sistema utilizza i segnali di più operatori di telecomunicazione per garantire la copertura lungo l’intero percorso.
Il percorso di innovazione del Gruppo FS
Il Mit ricorda che “negli ultimi anni, il Gruppo FS ha avviato un importante percorso di innovazione per migliorare la qualità dei servizi a bordo, con particolare attenzione alla connettività sulle tratte ad alta velocità” e che “in questo contesto, è stato lanciato un programma di aggiornamento tecnologico delle infrastrutture presenti sui treni, con l’obiettivo di offrire ai passeggeri un’esperienza di navigazione sempre più stabile, veloce e continua”.
Proprio in questo scenario, secondo il ministero, si inserisce la nuova iniziativa suggerita da Icomera, che, in qualità di rivenditore ufficiale di Starlink per il settore ferroviario, ha avanzato la proposta di avviare una sperimentazione. L’obiettivo è, come detto, quello di misurare i benefici dell’integrazione della connettività satellitare nell’architettura di bordo esistente.
Il progetto lanciato da Matteo Salvini
L’annuncio della sperimentazione ufficiale era stato fatto a maggio dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, durante il Festival dell’Economia di Trento: “Una delle mie prime richieste è stata quella di garantire la connettività lungo l’intera tratta Milano-Roma. FS, in totale autonomia, ha selezionato due soggetti per sperimentare la copertura satellitare, uno dei quali è Starlink”.
Il cuore del progetto è l’uso di una rete di satelliti in orbita terrestre bassa (Leo), più vicini alla Terra rispetto ai satelliti geostazionari, e quindi in grado di fornire latenze molto basse (sotto i 40 ms) e velocità comprese tra 200 e 400 Mbps per terminale. A differenza delle reti mobili tradizionali, Starlink riesce a garantire connessione anche in aree remote o scarsamente servite, come per l’appunto tratte ferroviarie rurali o montane.
A rendere ancora più efficiente il sistema è l’integrazione con SureWan, la tecnologia brevettata da Icomera. Questo sistema aggrega simultaneamente più fonti di connettività (satellitare, 4G/5G, Wi-Fi da terra) e sceglie dinamicamente la rete più performante in base alla posizione del treno, all’orario e al carico di traffico. In pratica, è una rete ibrida adattiva progettata per massimizzare la stabilità del servizio, anche quando il treno attraversa zone critiche.
I limiti della connettività offerta dal sistema di Starlink
Checché se ne possa pensare, Starlink non è ancora la panacea per tutti i casi d’uso che dovrebbe garantire la banda larga satellitare: secondo i dati dello speedtest di Ookla di giugno, infatti, meno del 20% degli utenti del servizio fornito da SpaceX di Elon Musk può costantemente ottenere velocità che soddisfano la definizione di banda larga del governo federale americano, principalmente a causa della lenta velocità di uplink.
I requisiti di velocità minima della Federal communications commission (Fcc) per un servizio a banda larga sono di 100 Mbps nel downlink e 20 Mbps nell’uplink. I dati dello Speedtest degli utenti di Starlink mostrano che le velocità medie di upload e download del servizio satellitare di SpaceX sono aumentate negli ultimi anni. A partire dal trimestre più recente, gli utenti di Starlink hanno visto una velocità media di download di 104,71 Mbps e una velocità media di upload di 14,84 Mbps.
Nella velocità media nel downlink, dunque, Starlink supera il minimo stabilito dalla Fcc. Ma le velocità limitate di uplink significano che solo il 17,4% degli utenti Starlink che hanno testato le loro connessioni con speedtest hanno effettivamente visto soddisfatti i requisiti minimi sia di downlink che di uplink.
Starlink è anche significativamente superiore sulla latenza rispetto ad altri servizi satellitari perché i suoi satelliti orbitano più vicino alla Terra, ma è ancora lontano dal raggiungere il suo obiettivo dichiarato di fornire un servizio a banda larga con 20 millisecondi di latenza.