LA VERTENZA

Call center, salvi 400 lavoratori Datacontact: via alla newco Abramo-Youtility

Gli addetti che lavoravano alla commessa Telecom Italia confluiranno nella nuova società. Ugliarolo (Uilcom): “Determinante il ruolo di TI”

Pubblicato il 23 Mar 2016

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Trovato l’accordo finale che “salva” definitivamente i 400 lavoratori di Datacontact che a Matera lavoravano alla commessa Telecom Italia. Lo annuncia a CorCom il segretario generale della Uilcom, Salvo Ugliarolo: “L’intesa prevede la creazione di una newco a maggioranza Abramo e minoranza Youtility dove confluiranno i lavoratori”, dice. Abramo e Youtility sono le due aziende che gestiranno le attività di contact center di Telecom che prima gestiva Datacontact.

“Si tratta – evidenzia il sindacalista – di un successo dell’applicazione della clausola sociale, successo per il quale è stato determinante il ruolo di Telecom Italia che ha accettato di assumersi la responsabilità dei lavoratori già utilizzati nella commessa oggetto di cambio di appalto. Si realizza un cambio di appalto evitando che le conseguenze vengano pagate unicamente dai lavoratori. Un successo che dimostra come le crisi aaziendali si possano gestire anche in contesti altamente critici”.

Michele Azzola, segretaio nazionale Slc, ricorda che “il risultato è stato possibile grazie all’impegno del Governo, della Regione Basilicata, delle tre aziende coinvolte e delle organizzazioni sindacali, che hanno tracciato le regole per l’applicazione della clausola sociale recentemente approvata dal Parlamento – prosegue il sindacalista. Coraggiosa la posizione di Telecom Italia, che con il suo comportamento in questa vertenza, ha finalmente tracciato le linee guida per l’applicazione della norma nel settore delle Tlc, aprendo di fatto la strada al suo inserimento nel contratto collettivo nazionale.”

Con questo accordo si salvaguardano le lavoratrici e i lavoratori impiegati sui servizi di Telecom Italia a prescindere dalla loro tipologia contrattuale, poiché la New Co. si è impegnata ad assorbire sia coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato sia – cosa affatto scontata – coloro che hanno un contratto a tempo determinato o una collaborazione coordinata e continuativa”

“Diventa ancora più incomprensibile capire perché quello che è stato fatto con un’impresa privata come Telecom – conclude Azzola – non sia possibile da realizzare con le imprese partecipate dallo Stato come Poste Italiane, che sino ad ora ha rifiutato qualsiasi confronto procedendo ad assegnare le nuove commesse senza tutelare il personale coinvolto.”

“L’accordo assicura continuità occupazionale ai lavoratori – evidenzia Giorgio Serao della Fistel – Telecom Italia ha dato un grande contributo alla soluzione del problema. Il 30 aprile le parti si vedono per definire l’armonizzazione e i dettagli per il passaggio degli addetti alla newco”.

Anche per Luigi Le Pera della segreteria nazionale della Ugl Telecomunicazioni quello raggiunto è un accordo “importante non solo perché assicura continuità lavorativa a circa 400 lavoratori di una realtà territoriale non facile da un punto di vista occupazionale, ma anche perche’ rappresenta una prima applicazione della clausola sociale sui call center recentemente approvata dal Parlamento. E’ auspicabile e necessario che un accordo come questo rappresenti un esempio per altre situazioni di crisi come, ad esempio, quella di Gepin Contact che dal 26 febbraio ha avviato le procedure di mobilità per 352 lavoratori e in cui un altro importante committente come Poste Italiane puo’ svolgere un ruolo decisivo per una soluzione positiva della vertenza”.

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