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Svolta call center, stop chiamate domenica e festivi

Assocontact vara il nuovo codice etico: telefonate dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 21 e il sabato dalle 10 alle 19. Il presidente Boggio: “Gentilezza e buona educazione obblighi per gli operatori”

Pubblicato il 11 Mar 2016

Federica Meta

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Si può telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 21 e il sabato dalle 10 alle 19. Stop alle chiamate nelle giornate di domenica e nei festivi “salvo le eccezioni dovute al regolare adempimenti dei servizi”. Lo prevede il codice etico approvato dall’assemblea annuale di Assocontact che si basa su quattro pilastri: “competenza, partnership, impegno e informazione”.

“I contatti telefonici con il consumatore devono sempre essere effettuati in modo e in orario ragionevole come precisato nel proseguo dell’articolo per evitare che risultino invadenti”, si legge all’articolo 8 del codice, che appunto precisa: “adottare gentilezza e cortesia per tutta la durata del contatto senza insistere per la prosecuzione della conversazione nel caso l’interlocutore esprima, a qualunque titolo, una volontà contraria”.

A spiegare la necessità di un codice etico è il presidente di Assocontact, Roberto Boggio. “Vogliamo dare qualità al settore che deve essere riconosciuto come una vera industria – spiega – E la qualità deve partire anche dai nostri soci che devono rispettare una sorta di galateo, di codice di comportamento e di buona educazione che può guidare la qualità dei servizi e guidare i committenti a un lavoro di qualità”

In altre parole si tratta di “regole semplici – aggiunge Boggio – che tutti noi vorremmo fossero applicate quando ci mettiamo nei panni di un consumatore”.

L’assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto sulle novità tecnologiche: si prevede uno uno spostamento di volumi dal “voice” al “non voice”, ovvero a tutti i servizi automatici di “self caring” che vanno a sostituire gli operatori con servizi che possono essere svolti telefonicamente da risponditori automatici.

Ma questo non vuol dire che spariranno i centralinisti, anzi. Come spiega Boggio “si avranno telefonate più complesse che richiederanno maggiori professionalità. Per questo bisogna migliorare la qualità dei nostri operatori che devono essere più formati. Il lavoratore non sparirà, come non è sparito dopo la prima rivoluzione industriale: la trasformazione va gestita e bisogna pensare a operatori che in futuro avranno professionalità diverse dalle attuali. E questo trend è un fatto concreto destinato a aumentare”.

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