TELCO PER L'ITALIA 2020

Hanssen (Wind Tre): “L’Italia ha bisogno del 5G. Ma bisogna armonizzare le regole”

Il Chief Technology Officer: “La domanda per i servizi c’è già e WindTre è pronta anche all’espansione nel fisso con l’Ftth. L’Italia deve però agire sui permessi per gli scavi e sui limiti alle emissioni elettromagnetiche. Le telco hanno le mani legate”

Pubblicato il 19 Giu 2020

Patrizia Licata

Hanssen-Benoit

L’Italia ha bisogno dei nuovi servizi 5G, ma occorre agire sulla frammentazione delle regole sugli scavi a livello territoriale e armonizzare le norme italiane sulle emissioni elettromagnetiche allineandole a quelle europee. Lo ha affermato Benoit Hanssen, Chief Technology Officer di Wind Trel’azienda guidata da Jeffrey Hedberg, intervenendo al primo web talk di Telco per l’Italia 2020, “La resilienza delle Telco al tempo del Coronavirus”,  organizzato da CorCom-Digital360.

“Siamo pronti a investire”, ha detto Hanssen, ma ci sono degli ostacoli. Abbiamo bisogno di permessi per costruire e per trasmettere e c’è grande differenza in Italia tra città e Regioni sull’applicazione delle regole. Questo rallenta il lancio dei servizi: serve l’armonizzazione delle regole, che devono essere uguali su tutto territorio e implementabili in modo uguale ovunque”

Negli scorsi mesi si sono diffuse tante fake news sulla presunta relazione tra 5G e salute e circa 500 Comuni in Italia hanno adottato misure contro l’installazione delle antenne 5G. “Questo danneggerà i cittadini nell’accesso ai servizi internet avanzati”, ha sottolineato Hanssen, perpetuando tra l’altro il divario digitale.

Quanto alle emissioni elettromagnetiche “l’Italia ha limiti molto inferiori a quelli di altri Paesi, come Francia, Germania, Olanda e Svezia, dove il roll-out dei servizi 5G è avanzato”, ha proseguito Hanssen. Per questo anche in questo caso WindTre vorrebbe un’armonizzazione con le regole dell’Ue. “Il deployment del 5G andrebbe molto più veloce, ora le telco sono molto limitate su quello che possono fare”, ha detto Hanssen.

Sul fronte della domanda WindTre rileva segnali positivi: “La richiesta di servizi 5G c’è ed è qui che siamo impegnati”, ha affermato Hanssen. “Abbiamo in cantiere un investimento di 6 miliardi di euro in 5 anni entro il 2022 e con un focus sul 5G che garantisce supporto all’incremento di uso dei servizi digital-first”.

Ciò non toglie che WindTre guardi anche all’espansione della rete fissa, in collaborazione con Open Fiber, per diffondere l’Ftth. “La domanda c’è, anche se siamo consapevoli delle difficoltà sui permessi per  gli scavi. Ma questo investimento ci aiuterà a restare competitivi per i prossimi 30 anni”.

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