RETE TIM

Il Sud Italia “campione” di consumo dati. Lo streaming è il driver

L’edizione 2019 di Netbook fotografa lo sviluppo digitale di regioni e province italiane. Sul network fisso dell’operatore registrati livelli di traffico 5 volte superiore al 2011. Incremento di 700 Mega al giorno rispetto al 2017

Pubblicato il 29 Lug 2019

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Sono Crotone, Napoli e Caserta le Top Three delle città italiane che utilizzano più Internet. Emerge dalla fotografia sullo sviluppo digitale di regioni e province scattata dal Netbook 2019 del Centro studi Tim, secondo cui ogni utente broadband su rete fissa dell’operatore nel 2018 ha navigato in media 105,4 Gigabyte/mese, un livello di traffico 5 volte superiore a quello registrato nel 2011, e pari a circa 22 Gigabyte in più al mese rispetto al 2017 che equivalgono a un incremento di 700 Mega al giorno. Una crescita dovuta anche, spiega l’operatore, alla “crescita di servizi di online streaming – film, video e eventi sportivi”.

Questo, spiega Tim, grazie a una copertura che “raggiunge l’80% delle abitazioni del Paese con l’ultrabroadband fisso e oltre il 99% della popolazione con il 4G. Con il 5G la rete Tim porterà ad una trasformazione fino ad oggi inimmaginabile con prestazioni 10 volte superiori a quelli attuali”.

Ma nonostante l’elevato livello di infrastrutturazione del Paese e l’incremento di circa 1,6 milioni di linee broadband registrato negli ultimi due anni, “si continua a registrare – avverte Tim – un ritardo rispetto ai principali paesi europei in termini di adozione dei servizi digitali”. Secondo i dati della Commissione Europea e Eurostat, più di un quarto delle famiglie italiane ancora non dispone di un PC (mentre in Germania e Regno Unito sono meno dell’8% le famiglie che non hanno un computer), quasi un italiano su cinque non ha mai utilizzato internet (in Germania e Regno Unito sono meno del 5% le persone che non l’hanno mai utilizzato); e meno di 4 italiani su 10 acquista online, laddove in Germania e Regno Unito i cittadini che acquistano online superano l’80% del totale.

“I dati del Netbook confermano – sostiene l’azienda – che la sfida da affrontare a livello Paese è quella di far salire a bordo dell’economia digitale chi ancora ne è rimasto fuori, e su questo fronte l’impegno di Tim è centrale grazie a corsi di alfabetizzazione digitale, gratuiti e aperti a tutti, che saranno avviati dopo l’estate su tutto il territorio nazionale”.

Il progetto Netbook, giunto alla settima edizione e disponibile anche online (in modalità open data su rete.gruppotim.it) illustra con oltre 10mila dati, 107 mappe e 500 grafici tutti i numeri della Rete Tim aggiornati a fine 2018.

L’infrastruttura conta su oltre 17 milioni di chilometri di fibra posati sul territorio nazionale, “pari a 400 volte la circonferenza della Terra” fa notare l’azienda, e sulla quale hanno viaggiato, nel solo 2018, oltre 9,5 miliardi di Gigabyte di traffico internet. Numeri che corrispondono al download di circa 600 milioni di film in definizione ultra-HD (4K), o di 240 milioni di videogiochi, con un volume di dati complessivo che si è triplicato negli ultimi 5 anni e che solo nel corso del 2018 è cresciuto del 25%.

Tim ha già acceso il 5G a Roma, Torino e Napoli e entro l’anno lo farà in altre 6 città (Milano, Bologna, Verona, Firenze, Matera e Bari) per raggiungere complessivamente 120 città entro il 2021, oltre a 200 destinazioni turistiche e 245 distretti industriali. Gli investimenti nel triennio 2019-2021 saranno pari a 2,9 miliardi di euro all’anno.

Il protagonismo digitale del Sud Italia è confermato anche a livello provinciale ed infatti nella top ten delle province in termini consumi di traffico, fatta eccezione della Provincia di Prato (che si colloca al 9° posto), troviamo tutte province del Sud Italia. In questa particolare classifica svettano Crotone, Napoli e Caserta seguite da Palermo, Reggio Calabria, Catania, Siracusa, Salerno e Taranto. Crotone dal 2° posto dell’anno scorso ha scalato la vetta registrando una crescita di oltre 50 Gigabyte/mese in un solo anno, con un incremento del traffico medio pari a più del doppio di quello registrato a livello nazionale.

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