LA VISION

Cop26, Nokia rilancia sul green. Il ceo Lundmark: “Cruciale l’armonizzazione dello spettro”

Il numero uno dell’azienda evidenzia lo stretto legame tra digitale e politiche ambientali: “Servono più cooperazione tra i Paesi europei e strategie coordinate per le frequenze mobili”

Pubblicato il 08 Nov 2021

Pekka Lundmark

Le politiche di decarbonizzazione non possono avere successo senza una profonda digitalizzazione. A sottolinearlo è il ceo e presidente di Nokia, Pekka Lundmark: “Non c’è green senza digital”.

Lundmark è apparso sul canale Tv statunitense Cnbc commentando i lavori della conferenza sul clima Cop 26 e ha evidenziato come le politiche mondiali per la sostenibilità debbano andare a braccetto con la diffusione delle tecnologie digitali. Il numero uno di Nokia ha anche invitato l’Europa a procedere più spedita sull’armonizzazione dello spettro.

L’Europa “è piuttosto avanti per quanto riguarda le azioni sul clima ma siamo indietro sulla digitalizzazione”, ha affermato Lundmark. Ed è una questione di scala globale: “Il mondo è digitalizzato solo al 30% oggi; dobbiamo digitalizzare il resto se vogliamo decarbonizzare”.

La centralità di politiche dello spettro armonizzate

Secondo Lundmark l’Europa potrebbe procedere più veloce sulla strada della digitalizzazione se spingesse di più sulla cooperazione. Qui il ceo di Nokia ha evidenziato il valore dell’armonizzazione delle frequenze mobili: “Ogni singolo Paese in Europa prende le proprie decisioni sull’assegnazione delle frequenze. Questo sistema è inefficiente”. L’Ue deve “migliorare molto” se vuole competere contro Asia e Stati Uniti.

Nokia come azienda e come fornitore per le telco sta integrando la sostenibilità nei propri prodotti, ha continuato Lundmark; per esempio nella sua collaborazione con Orange il vendor finlandese si è impegnato a usare attrezzature Ran refurbished. Lundmark ha affermato che le emissioni di Nokia sono molto inferiori a quelle dei suoi clienti e ora per ridurre ulteriormente le sue emissioni sta aiutando i clienti ad essere più sostenibili. Per esempio, la nuova generazione di prodotti di Nokia consuma il 75% in meno di elettricità. Ma l’industria deve progredire ancora, ha concluso, perché ha ancora un’impronta carbonica elevata.

Reti private, IoT e intelligenza artificiale tra le tecnologie “green”

In concomitanza con i lavori di Cop26 Nokia ha diffuso una ricerca condotta insieme a Gsma Intelligence sempre sul tema del cambiamento climatico. Dallo studio è emerso che l’industria ritiene l’intelligenza artificiale una tecnologia essenziale per contenere la crescita della domanda di energia e le emissioni inquinanti che si accompagnano alla crescita del traffico internet.

L’83% delle telco interpellate considera l’efficienza energetica come una delle spinte più forti alla trasformazione delle reti (“molto importante” o “estremamente importante” nelle loro strategie green), e avrà sempre più rilevanza con la diffusione del 5G.

Un white paper separato presentato sempre da Nokia e Gsma Intelligence prevede che l’implementazione delle tecnologie mobili e digitali, come 5G, 4G, reti private e sensori IoT, consentiranno grandi risparmi di emissioni di CO2 in una serie di settori industriali – manifattura, generazione elettrica, trasporti, immobili – che oggi rappresentano, complessivamente, l’80% delle emissioni globali di anidride carbonica.

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