Dalla Est coast dov’era ieri, all’estremo Ovest di oggi. La seconda tappa del viaggio alla scoperta dell’innovazione americana dell’amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano si svolge pressoché interamente nello Stato di Washington, a Redmond. È da lì, nella sede della Microsoft, che Patuano ha fatto oggi pervenire le sue impressioni e gli stimoli dei suoi incontri, via twitter, come ieri ma come è ormai tradizione dallo scorso anno.
L’evoluzione tecnologia dal vivo, non solo in teoria come ieri al Mit di Boston. Ed ecco dunque che il focus si accentra sull’impresa: “L’evoluzione tecnologica deve coinvolgere tre aree di sviluppo: Technical Strategy, Technical Quality, Technical People”. Nella nuova organizzazione del lavoro delle imprese i device si stanno rivelando un fattore fondamentali.
Con alcune avvertenze: “Phone, phablet, tablet e PC, occorre pensare a un unico ciclo di vita del prodotto”. Un prodotto che non è più proprietà esclusiva di nessuno, né delle aziende né dei dipendenti/consumatori. È il regno del Byod, bring your own device: “Lo strumento di lavoro digitale non appartiene all’azienda, ma alla persona che lo utilizza. Va concepito per un uso ibrido”.
A questo punto, però, anche una accurata gestione dei device nelle mani dei dipendenti diventa un elemento della produttività aziendale, un fattore determinante: “I must per le imprese: aumentare la produttività dei device, usare il Cloud per ridurre i costi, proteggere i corporate data”.
Ma non ci sono solo i corporate data. La grande sfida, anche per le telco, è quella dei big data: “permettono di scoprire a costo minimo nuovi pattern rilevanti per le persone, e quindi di sviluppare nuovi prodotti”. Se vi sarà una “trusted area”, Patuano lo aveva scritto già ieri, i clienti consentiranno alle TLC di fare un uso privilegiato delle proprie informazioni”. Ma sarà anche importante, per offrire nuovi servizi, “la telemetria delle applicazioni” anche per “comprendere la quality of experience di un cliente”.