L'OPERAZIONE

Sull’Italia lo shock Telefonica

L’operazione che coinvolge Telecom Italia scatena le reazioni di politici e sindacati: è allarme occupazione e competitività. La “benedizione” del premier Letta: “I capitali europei potrebbero aiutare la compagnia ad essere migliore”. E promette: “Vigileremo sui profili occupazionali e su aspetti strategici per il Paese”

Pubblicato il 24 Set 2013

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Prevale la preoccupazione nel mondo politico e tra le parti sociali dopo l’accordo Telecom-Telefonica, con cui Telco la holding di controllo che col 22,4% passa saldamente nelle mani di Telefonica – gli spagnoli, dall’attuale 46% saliranno al 66% con un’opzione di crescita sino al 70% – sia dal punto di vista della perdita di peso della politica industriale del Paese che sia dal lato occupazionale. Motivo per cui Pd e Pdl chiedono al governo di riferire alle Camere sull’operazione: la richiesta è arrivata dal capogruppo Pdl a Montecitorio, Renato Brunetta, e da Luigi Zanda, capogruppo Pd a Palazzo Madama.

Ancora più dura la reazione del Movimento a Cinque Stelle che, per bocca del capogruppo al Senato, Nicola Morra, chiede una commissione di inchiesta sulla vicenda dato che “ci sono delle responsabilità politiche oggettive”.

I sindacati accendono i riflettori sulle ricadute occupazionali. In una nota congiunta le segreterie nazionali Cgil e Slc definiscono il progetto ”un’operazione dai contorni inquietanti” nei confronti della quale il governo deve intervenire convocando ”immediatamente gli azionisti di riferimento di Telecom Italia e le Parti Sociali per verificare quale sia il progetto industriale su Telecom”. La Cisl chiede subito un tavolo di confronto con il governo.

Per Confindustria, invece, “l’operazione Telefonica-Telecom è uno snodo molto importante per il nostro futuro industriale”. Lo afferma il direttore generale Marcella Panucci, spiegando che “noi della Confindustria siamo neutri rispetto alla soluzione, nel senso che quello che rileva non è la nazionalità del capitale ne’ le bandiere, quello che rileva è che siano promosse le condizioni di concorrenza che peraltro ci sono in un mercato come quello delle telecomunicazioni. E soprattutto, che sia consentito di sfruttare al massimo le potenzialità delle reti di nuova generazione, quindi staremo a vedere quale sarà il piano che presenterà Telefonica”.

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha promesso che il suo governo vigilerà “sui profili occupazionali e sugli aspetti strategici per l’Italia” nell’acquisizione di Telecom da parte di Telefonica, ma ha sottolineato che “capitali europei potrebbero aiutare Telecom a essere migliore rispetto a come è stata in questi 15 anni”. Il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato ha chiarito che “difficile sostenere” che, con la salita di Telefonica in Telco, “Telecom Italia diventi spagnola” dato che il progetto riguarda l’azionariato della holding.

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