LA NORMA

Svolta nei call center: se cambia l’azienda resta il posto di lavoro

L’emendamento al disegno di legge delega sugli appalti approvato dalla Camera introduce la clausola sociale per i lavoratori in outosourcing. Soddisfazione dei sindacati: “Un freno alla precarietà. Ora intervenire sulla crisi del settore”

Pubblicato il 01 Ott 2015

F.Me.

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Se cambia l’azienda si manterrà il posto di lavoro. La commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici ha approvato il disegno di legge delega sugli appalti, già licenziato dal Senato lo scorso giugno, che introduce la clausola sociale anche per i call center in outsourcing.

Nell’emendamento approvato viene per la prima volta dichiarato il principio che “in caso di successione di imprese nel contratto di appalto con il medesimo committente e per la medesima attività di call center, il rapporto di lavoro continua con l’appaltatore subentrante, salvaguardando i trattamenti economici e normativi previsti”; inoltre viene dato mandato al ministero del Lavoro di definire i criteri generali di attuazione, in assenza di disciplina collettiva, mentre ci sarà l’obbligo delle stazioni appaltanti sia pubbliche che private di dare comunicazione della stipula di nuovi contratti ai sindacati.

“Oggi – dice il segretario generale dell Slc, Massimo Cestaro – è un giorno importante per migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori dei call center che vedono, finalmente, l’Italia allinearsi all’Europa introducendo una norma che obbliga le parti a trovare soluzioni che assicurino loro continuità occupazionale nei cambi di appalto”. Si tratta di un intervento, spiega Cestaro, “che mette fine alla deriva che stava, ormai da diversi anni, riportando un intero settore ad una intollerabile condizione di precarietà quando non di vera e propria illegalità”.

Per Fabio Gozzo, segretario nazionale Uilcom, “il lavoro fatto alla Camera vada finalmente nella giusta direzione e che la clausola introdotta ed approvata, per la quale la Uil si è tanto spesa da almeno un anno e mezzo, possa portare all’auspicata regolazione del settore ed alla fine dei problemi che l’attanagliano. Ora è necessaria una approvazione in tempi rapidi del disegno di legge delega per dare fiato al settore ed evitare l’insorgere di altre crisi occupazionali legate a cambi di appalto che già si profilano all’orizzonte”.

Per Vito Vitale segretario generale della Fistel, la norma approvata in commissione Lavori Pubblici della Camera è “una norma di civiltà perchè nei cambi di appalto devono essere salvaguardati i lavoratori evitando che si generino licenziamenti a causa delle gare al massimo ribasso e perdita di professionlità”.

“Speriamo che l’emendamento approvato superi le insidie del Parlamento dove le lobby, che fino ad oggi, hanno impedito, ogni soluzione, anche di tipo negoziale tra le parti, non ostacolino l’approvazione definitiva del provvedimento”, conclude Vitale.

Nessun commento da parte di Asstel e Assocontact. Contattate da CorCom le due associazioni ” si riservano di prendere posizione una volta visionato il testo dell’emendamento”.

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