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Telemarketing, stretta sulle chiamate ai cellulari. Ecco cosa cambia

Il Consiglio dei ministri dà il via libera al provvedimento che “apre” il Registro delle opposizioni anche ai numeri mobili. Ora si apre la fase di consultazione con operatori e consumatori. L’entrata in vigore non prima della fine dell’anno

Pubblicato il 17 Gen 2020

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Il Registro delle opposizioni si apre ai numeri cellulari. Come anticipato nei giorni scorsi, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, ha approvato oggi un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica (Dpr), che sostituisce il Dpr del 7 settembre 2010, n. 178,  recante disposizioni in materia di istituzione e funzionamento del registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali.

Le nuove norme regolamentano il trattamento delle numerazioni telefoniche mediante l’impiego del telefono e l’invio di posta cartacea per la diffusione di materiale pubblicitario o la vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Il testo, tra l’altro, attua l’estensione, prevista dalla nuova normativa, della disciplina del registro pubblico delle opposizioni a tutte le numerazioni nazionali fisse e mobili, comprendendo anche quelle non riportate negli elenchi telefonici, cartacei o elettronici, che fino ad oggi ne erano escluse.

Inoltre, il regolamento adegua e rende omogenea la normativa in merito all’utilizzo dei dati personali presenti negli elenchi telefonici. In particolare, la possibilità per gli utenti di indicare i soggetti nei confronti dei quali intendono revocare l’opposizione al trattamento dei dati personali, già prevista per le comunicazioni telefoniche, è stata estesa alle comunicazioni via posta cartacea.

Le modalità tecniche e operative di iscrizione nel registro dovranno poi essere ulteriormente definite con decreto del Mise, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.

Ma per l’entrata in vigore bisognerà aspettare la fine del 2020. Prima sono previste consultazioni con operatori e consumatori e il parere del Garante Privacy.

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