STRATEGIE

Tlc, lo Stato spagnolo rientra in Telefonica dopo 26 anni: in quota fino al 10%

Il veicolo che il governo di Madrid ha scelto per l’operazione è la holding statale Sepi. La ministra dell’Economia iberica, Nadia Calvino: “È l’azienda più strategica del Paese, per le infrastrutture di Tlc, per l’innovazione e anche per il suo peso nella sicurezza e nella difesa”

Pubblicato il 20 Dic 2023

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La holding di partecipazioni statali Sepi (Sociedad Estatal de Participaciones Industriales), braccio industriale dello Stato spagnolo, acquisterà fino al 10% di Telefonica, per dare alla società di tlc “una maggiore stabilità dell’azionariato”. Lo ha deciso il governo di Madrid, che a novembre – come ricorda Bloomberg –  aveva dichiarato che avrebbe avviato una “analisi esplorativa” per una possibile acquisizione di quote di Telefonica due mesi dopo che Saudi Telecom, controllata dallo stato arabo, aveva annunciato l’intenzione di acquistare il 9,9% di Telefonica.

Se l’accordo sarà confermato, lo Stato tornerà nel capitale di Telefónica 26 anni dopo la sua completa privatizzazione e avrà diritto a uno o due membri nel consiglio di amministrazione, diventando il primo azionista davanti a Bbva, CaixaBank , Saudi Telecom Company (Stc) e il fondo BlackRock, con una partecipazione valutata ai prezzi di mercato intorno ai 2 miliardi di euro. “La partecipazione di Sepi fornirà a Telefonica una maggiore stabilità azionaria in modo che la società possa raggiungere i suoi obiettivi e, pertanto, contribuirà a salvaguardare le sue capacità strategiche”, ha dichiarato il Governo in un comunicato.

In Telefonica attività “di importanza cruciale”

Telefonica è un’azienda di telecomunicazioni leader in Spagna e a livello internazionale” ha spiegato Sepi. “Svolge una serie di attività di importanza cruciale per l’economia, la ricerca, sicurezza, la difesa e il benessere dei cittadini”. Sepi ha indicato che cercherà di portare a termine l’acquisto delle azioni riducendo al minimo l’impatto sul prezzo del titolo. Le azioni di Telefonica sono scese dello 0,75% alla Borsa di Madrid a 3,565 euro prima dell’annuncio dell’intervento dello stato nel capitale. Il gruppo di tlc ha quindi una capitalizzazione di circa 20 miliardi di euro.

Governo in difesa degli “interessi strategici” della Spagna

La decisione del Governo spagnolo arriva dopo l’ingresso nel capitale dell’operatore di Saudi Telecom Company (Stc), l’operatore statale saudita, che lo scorso settembre ha annunciato l’acquisto del 4,9% del capitale con un’opzione per un ulteriore 5% attraverso strumenti finanziari convertibili. La mossa – ricostruisce El Pais – aveva scatenato forti tensioni a Madrid, cogliendo di sorpresa sia il consiglio di amministrazione di Telefonica sia il Governo, che deve dare il via libera per completare l’acquisizione del 9,9%. Da allora, diversi membri dell’esecutivo, guidati dalla vicepresidente e ministro dell’Economia, Nadia Calviño, si sono impegnati ad applicare “tutti i meccanismi necessari” per difendere “gli interessi strategici della Spagna”. E tra questi meccanismi ha indicato l’ingresso della Sepi nel capitale. Il Governo aggiunge che Sepi procederà “a realizzare le procedure e le azioni che consentiranno di avviare il processo per minimizzare l’impatto sul prezzo delle azioni e completare l’acquisizione del volume necessario di azioni”.

Il consiglio di amministrazione di Telefónica non ha commentato dopo l’annuncio della Sepi. E nemmeno i suoi maggiori azionisti – Bbva e La Caixa-Criteria – hanno rilasciato commenti. Da quando è stata completata la privatizzazione di grandi aziende pubbliche come Endesa, Iberia o la stessa Telefonica, principalmente negli anni ’80 e ’90, nessun governo aveva realizzato un movimento di questa portata, sia dal punto di vista finanziario che strategico.

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