L'INDISCREZIONE

Wind-3 Italia, gli analisti scommettono sulla fusione

Si rincorrono con sempre maggiore insistenza le voci sul merger. Hsbc: “L’opportunità di un consolidamento interno al mercato non è mai stata così forte. Il focus della competizione si sposterebbe dal campo dei prezzi a quello della qualità dei servizi”

Pubblicato il 29 Nov 2013

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La prospettiva di una fusione tra Wind e 3 Italia si fa sempre più calda con il passare dei giorni, tanto che anche nel mondo degli analisti viene considerata come una delle evoluzioni probabili nel mercato domestico delle telecomunicazioni. A intervenire sull’argomento è stata oggi Hsbc, in un approfondimento sui motivi della crescita in Borsa del titolo Telecom Italia. “Una fusione tra Wind e 3Italia – affermano da Hsbc – porterebbe uno spostamento, estremamente necessario, del focus competitivo da bassi prezzi retail a differenziazione di servizi e rete. Crediamo che l’opportunità di un consolidamento interno al mercato non sia mai stata così forte”. Di uno scenario del genere Telecom e Vodafone Italia “potrebbero esserne – continuano da Hsbc – i principali beneficiari passivi”.

Soltanto una settimana fa una conferma era arrivata da Michele Azzola, segretario nazionale della Slc-Cgil, riferendo che durante l’incontro con i sindacati Marco Patuano, ad di Telecom, aveva assicurato che l’azienda fosse “pronta a fare da facilitatore per la fusione”, e disponibile a prendere in considerazione l’acquisto delle frequenze che si libererebbero sul mercato in seguito alla fusione.

Lo stesso Patuano, in quei giorni, aveva commentato direttamente le voci che davano per avanzata e in conclusione entro il 2013 la trattativa per la fusione, riportate in quel caso da Bernstein: “Che Wind e Hutc sono di nuovo in trattativa – aveva detto l’ad di Telecom – è un segreto di Pulcinella”.

Dopo il nulla di fatto con Ti, con il cda di Telecom Italia che il 4 luglio aveva detto definitivamente no all’avvio di negoziati per un progetto di integrazione fra TI e 3 Italia – Hutchinson Whampoa avrebbe deciso di cercare un’alternativa di consolidamento sul mercato italiano. E avrebbe così concentrato ancora di più l’attenzione sull’operatore di telefonia mobile ceduto ai russi di Vimpelcom dall’egiziano Naguib Sawiris nel 2011.

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